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Eventi & Cultura

Oggi un tuffo nel passato a Oropa

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Un modo diverso e nuovo per scoprire Oropa, per coglierne aspetti insoliti e sconosciuti perché cancellati o nascosti dai decenni trascorsi.

Alle soglie della Grande Guerra, l’Italia, il Biellese e Oropa vivevano l’ultima estate di pace. Si possono rivivere quell’epoca e quel mondo salendo al santuario della Madonna Nera oggi per una visita guidata che seguirà un percorso speciale, a ritroso nel tempo di un secolo, per tornare al 1914. Un modo diverso e nuovo per scoprire Oropa, per coglierne aspetti insoliti e sconosciuti perché cancellati o nascosti dai decenni trascorsi.

Se ci sono elementi immutabili nella grande “casa” della Vergine Bruna, altri sono cambiati in cento anni. Ma i luoghi sono rimasti a testimoniare tracce di attività, di esperienze e di vite consumate in quei giorni lontani. E poi ci sono le immagini dell’Archivio Storico che possono restituire quella realtà fatta di uomini e donne, di Fede e di semplicità, di situazioni e di cose sospese tra antichità e modernità difficili da immaginare. Sono scomparse le carrozze e la tramvia con l’arrivo sotto il bar Deiro, sono scomparsi i coronari-orefici come Gentile Colombino e i fotografi ambulanti che stampavano cartoline postali, e i carabinieri con la loro stazione dove oggi c’è l’Ufficio Accoglienza. La Basilica Antica ha perduto l’Antisacello e molto altro, la Chiesa Nuova non è più un cantiere di colonne monche, il museo ha cambiato assetto e collocazione. Le stanze per i pellegrini erano ben più povere e la “Cucina popolare” non c’è più. Il burnel è cresciuto di qualche gradino e il mercato, con le sue bancarelle (che qui si chiamavano cabaretti), è sparito. Quando non c’erano i cellulari, il “telefono pubblico” era un servizio importante e allo spigolo della vecchia chiesa c’era un orologio Della Barile con una storia tutta sua.

Nel viaggio nel tempo si potranno ritrovare le splendide lenzuola lavate e stirate a mano dalle Figlie di Maria e i listini dei prezzi del bar Gurgo o dei ristoranti del piazzale, Croce Bianca e Croce Rossa. Nel 1914 non c’era ancora la funivia e per salire al lago si doveva camminare. Ma ne valeva la pena: sullo specchio d’acqua all’ombra del Mucrone si poteva anche navigare sulla “Margherita”, una barchetta da affittare ai turisti.
Un microcosmo come quello di Oropa ha ancora molto da offrire per chi è curioso e per chi apprezza, accanto agli itinerari più classici, anche letture “alternative” e più quotidiane. Come se, nell’agosto del ’14, si fosse raggiunto il Prato delle Oche e si avesse davanti un giorno per visitare tutto quanto si estende e si innalza di fronte.

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