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L’Octopus di Omar Ronda verrà esposto alla Biennale di Venezia

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L’Octopus di Omar Ronda verrà esposto alla Biennale di Venezia
L’opera dell’artista biellese alla più prestigiosa manifestazione d’arte contemporanea internazionale
Omar Ronda sbarca ancora una volta alla Biennale di Venezia, la più prestigiosa manifestazione d’arte contemporanea internazionale. Questa del 2019 sarà la sesta volta per l’artista biellese. Ricordiamo la partecipazione – su invito di Harald Szeemann – alla Biennale d’arte del 2001 con la memorabile installazione composta da migliaia di tartarughe dorate che nel loro “silente incedere” lanciavano un acuto S.O.S. World; nel 2010 la Biennale di architettura, insieme a Filippo Chiocchetti, con il simbolico “Albero delle Kimere”; nel 2011 l’adesione alla 54° Biennale d’arte con Paolo Vegas, curatela di Vittorio Sgarbi. Da non tralasciare sono anche le partecipazioni alle mostre parallele (a partire dal 2003; l’ultima nel 2017) al grande evento internazionale di Venezia. Omar Ronda ritorna ora all’Arsenale di Venezia, allo Spazio Thetis, con una inedita e imponente installazione: “Octopus”.
Nel 2018 – infatti – l’Architetto Antonietta Grandesso, responsabile di Spazio Thetis, ha formalmente invitato Mariella Genova, che porta avanti tutte le attività del marito Omar Ronda (scomparso nel dicembre del 2017), a prendere parte ad un’importante mostra collaterale “Friends” alla Biennale da tenersi negli spazi del complesso monumentale dell’Arsenale di Venezia. Lo Spazio Thetis è una distesa verde viva e accogliente in cui si susseguono sculture e installazioni dei principali artisti contemporanei: da Joseph Beuys a Jan Fabre , da Michelangelo Pistoletto a Pinuccio Sciola.
Dopo l’invito ufficiale giunto da Venezia la scelta di Mariella è ricaduta su una grande scultura che Omar aveva progettato e realizzato nel 2008 per Paul Allen, fondatore di Microsoft e socio di Bill Gates, amico dell’artista biellese e grande estimatore dei suoi lavori composti da materie plastiche colorate. La malattia che ha portato alla dipartita di Allen lo scorso ottobre aveva bloccato il progetto.
L’opera, intitolata “Octopus”, proprio come uno dei famosi super-yacht con cui il magnate americano era solito trascorrere le vacanze nelle località più esclusive del mediterraneo, è un polpo gigante di colore rosso vermiglio, composto da otto sinuosi tentacoli. “Octopus” è un animale benevolo e “amico” dell’uomo, pur essendo davvero imponente, circa sette metri di diametro per un’altezza di poco meno di due metri; Ronda ha voluto ancora una volta sensibilizzare il pubblico sule questioni ecologiste. Realizzato in polistirolo, resine e pigmenti, arricchito – su tutta la superficie della testa – da interventi “segnici” di Ronda – di certo non casuali (si possono infatti notare una tartaruga e un pinguino) -, “Octopus” costituisce un “clone” ben distinguibile di un polpo grandioso, unico e particolare che vuole richiamare l’attenzione sia della gente comune sia dei media su tutti quelle specie marine che tutt’oggi vengono minacciate dalle nostre insensate scelte.
Proprio in questi giorni, dopo alcuni rapidi lavori di restauro e di necessario approntamento, “Octopus” è giunto via mare allo Spazio Thetis dell’Arsenale di Venezia dove è stato posizionato al centro della scena tra le altre opere d’Arte immerse nella natura. Oltre a “Octopus” l’installazione si compone anche di una ventina di Kimere colorate, tra le opere più significative e emblematiche della produzione di Ronda. “Octopus” si potrà ammirare in tutta la sua bellezza fino a novembre 2019, chiusura della Biennale.
Mark Bertazzoli

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