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Inaugura oggi al Macist una mostra con le prime opere di Omar Ronda
Inaugura oggi al Macist una mostra con le prime opere di Omar Ronda.
Inaugurazione oggi alle 18
Proseguire lungo un cammino intrapreso insieme e portare avanti un progetto e una passione che ha animato oltre quarant’anni di vita. Questo l’obiettivo di Mariella Genova, moglie dell’artista Omar Ronda, recentemente scomparso. E il primo passo in questa direzione è la mostra che verrà inaugurata venerdì pomeriggio alle 18 al Macist Museum. Un’esposizione con la quale Mariella Genova vuole celebrare l’esordio dell’attività artistica del marito, in arte “Osiris”, svelando al pubblico le radici, l’anima e la travolgente energia che ha guidato i lavori del Maestro. Ed è proprio Mariella Genova a raccontare il meraviglioso cammino intrapreso col marito che ora intende con forza portare avanti.
“Mia figlia, i miei nipoti e Omar: quarant’anni di vita condivisa con l’Arte, con la “A” maiuscola… – spiega -. Un percorso vissuto insieme giorno per giorno, ora per ora; ogni idea, ogni scelta editoriale, ogni mostra; la ricerca delle più svariate forme d’arte; la nascita di importanti movimenti artistici; la crescita di artisti giovani poi divenuti grandi: la Pop Art in America (Warhol, Liechtenstein, Rauschenberg, Keith Haring, Basquiat). Galleristi eccelsi come Leo Castelli. L’Arte povera in Italia con Pistoletto, Zorio, Penone, Merz, Kounellis e Paolini. Grandi amicizie con Nespolo, Mainolfi, Gilardi, Mariani e il grande Burri. La conoscenza con artisti fantastici come Picasso – alla fine della sua vita, purtroppo -, Salvador Dalì a Figueres – quando era ancora lucido – e Niki de Saint Phalle a Parigi.
Omar mi diceva sempre “Il mondo è grande, gli artisti veri pochi!”. Poi il tuffarsi a sua volta tra gli artisti. La sua vera vita! La mia gioia!
“L’inizio di un lavoro grandioso, la mia eredità – racconta ancora Mariella Genova -. Ora mi sento custode di tutto quello che ha creato. La cosa più bella che mi ha lasciato è il MACIST Museo, da lui fondato per riconoscenza al Fondo Tempia per la lotta contro i tumori e che d’ora in poi, spero, sarà la sua più importante galleria. Uno spazio da lui creato suddiviso, centimetro per centimetro, con grandi sacrifici. Un museo privato, grande regalo alla Città di Biella e al mondo dell’arte. Ora mi sono trovata a fare quello che abbiamo sempre creato insieme: allestire una mostra, la sua, le sue prime opere di artista. “Aprile Ronda Omar, in arte OSIRIS”. Da questa lezione di vita, la mia, ho capito una cosa, banale forse, che dopo la morte c’è la vita: gli amici che l’hanno stimato e gli hanno voluto bene e che adesso riversano tutto ciò su di me, grazie! Ciao Omar!”.
Il titolo dell’esposizione è “Era un gioco da bambino …Era un sogno da ragazzo”.
La carriera di grande successo di Omar Ronda nasce dalla passione e dal fascino che l’antico Egitto ebbe su di lui e che lo portò a utilizzare nelle prime forme espressive artistiche lo pseudonimo di ” Osiris. Al Macist verranno esposti i lavori eseguiti nel periodo compreso tra il 1987 e il 1989.
Nel 1987 Ronda ritrova i quaderni disegnati da bambino e conservati in soffitta dalla madre, e da quel ritrovamento inizia la sua ricerca attraverso la ripresa “di quegli animali stravaganti” che “colloca in ambienti surreali che vivono di colore e presenze magiche e dissacratorie”. Nascono così i Cavalgalli, “esseri in perfetta simbiosi con l’ambiente” con cui l’artista “propone nuove razze animali”, manifestando un atteggiamento positivo nei confronti della scienza.
Assumendo il nome d’arte Osiris intraprende il proprio percorso artistico, che dal 1993 “si trasforma in una ricerca collettiva” insieme ad Alex Angi, Kicco, Renzo Nucara, Carlo Rizzetti, Marco Veronese e William Sweetlove”, con i quali nasce il gruppo della Cracking Art, esperienza successiva a quella del movimento dell’Arte Agravitazionale, portata avanti con altri artisti (Maria Teresa Avila Pinto, Paola Bernardi, Peter Boormann, Vito Bucciarelli, Giovanni D’Agostino, Antonella Donatucci, Franco Fiorillo, Raimondo Galeano, Pino Mascia, Adriano Spinozzi e il teorico del gruppo Antonio Gasbarrini). Mentre nel primo gruppo era soltanto un aggregato, nel secondo era un leader.
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