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Eventi & Cultura

L’esperto biellese di natura, Lucio Bordignon e il regista cagliaritano, Davide Mocci ospiti a Geo & Geo

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Martedì 3 dicembre, alle ore 18.00 la trasmissioni di RAI TRE – documentario di Geo & Geo “Ritorno alla natura” – ospiterà l’esperto biellese di natura, Lucio Bordignon e il regista cagliaritano, Davide Mocci.

E’ la quarta volta che Lucio Bordignon è protagonista di un documentario naturalistico mandato in onda da Geo & Geo. La prima, in un documentario sulla cicogna nera, la seconda, parlando della custodia dei parchi naturali e la terza sulla baraggia biellese. Questa volta, il tema è il ripristino ambientale fatto in diverse ex-miniere a cielo aperto del Gruppo Minerali Industriali di cui Lucio è coordinatore dei ripristini. La Minerali Industriali, che ha sede a Novara, è anche sostenitore di Su Nuraghe, con il loro logo presente in “Su Calendariu” almanacco tematico edito dall’Associazione dei Sardi di Biella. 

Regista di “Ritorno alla natura” è il cagliaritano Davide Mocci, più volte ospite del Circolo di  Biella, le cui opere sono presenti nella programmazione di “Su Nuraghe Film”; stimato e apprezzato per i lavori sulla Sardegna e sul Continente, sempre ricchi di poesia e di spunti di riflessione.

In questa nuova fatica Mocci ha voluto illustrare il lavoro prezioso di ricostruzione fatto dopo lo sfruttamento minerario, in Sardegna come in Continente.

Il ripristino della vegetazione

Nel lavoro di Mocci si illustra – afferma Lucio Bordignon – il ripristino della vegetazione sui terreni denudati dagli scavi, con la terra che viene riprotetta attraverso la stesura di georete, per evitarne l’erosione. Poi la semina dell’erba, a mano o con l’idrosemina, una macchina apposita che spruzza il seme insieme a concime liquido. Le miscele dei semi – specifica meglio Lucio – variano da zona a zona, per adattarle a condizioni differenti. Laddove si vogliono favorire le farfalle e gli insetti pronubi come le api, – continua l’esperto biellese di natura – insieme all’erba vengono seminati anche fiori di campo.
Successivamente all’erba vengono messe a dimora cespugli e piante. La disposizione della vegetazione è fatta ad arte, in modo che possa essere utile all’insediamento della fauna selvatica, ad esempio ricreando siepi spinose che possano servire da rifugio agli uccelli e ai piccoli mammiferi. Nella progettazione vengono  formati anche piccoli stagni per ospitare la fauna acquatica. Dopo qualche anno – conclude Lucio – l’ambiente è talmente ben ricostruito che non ci si accorge più che in quel luogo c’era un’attività estrattiva”.

Davide Mocci ha voluto mettere in evidenza l’importanza della formazione di Bordignon, nata in campagna seguendo i saperi lontani tramandati dal padre Antonio e via via perfezionatasi aggiungendo i saperi tecnici della bioingegneria naturalistica moderna. Lucio ha insegnato a sua volta il suo sapere alla figlia Alice, agronoma, creando un team  molto unito e produttivo, sia fuori che dentro casa. Per questo, il regista ha ritenuto particolarmente significativo inserire alcuni spaccati della vita di Lucio insieme ai suoi familiari mentre accudiscono l’orto, fanno il vino e mangiano cibi ricavati dalla loro terra.

 

Nella foto Lucio Bordignon nei terreni ripristinati di Curino

 

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