Eventi & Cultura
Ieri la commemorazione dei Caduti sardi e biellesi
La cerimonia si è svolta nell’area monumentale di Nuraghe Chervu, sorta proprio a memoria degli uomini morti durante il primo conflitto mondiale. Simmaco Cabiddu: “Il 24 maggio 1915 l’Italia entrava in guerra, il 30 maggio Biella piangeva il suo primo Caduto”
Il Circolo culturale sardo Su Nuraghe ieri ha reso omaggio ai caduti, nell'anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale.
"Al sorgere del pallido sole autunnale – racconta Simmaco Cabiddu -, sui pennoni dell’area monumentale di Nuraghe Chervu è stato issato il Tricolore italiano affiancato dalle bandiere dell’Unone Europea, della Regione Autonoma della Sardegna, della Regione Piemonte e dal vessillo della Città di Biella. Quasi un secolo fa, il 24 Maggio 1915, l’Italia entrava in guerra contro l’Austria-Ungheria, pagando un tributo altissimo di giovani vite: 600.000 morti; oltre un milione tra feriti e invalidi. Pochi giorni dopo, il 30 Maggio 1915, Biella piangeva il suo primo Caduto".
Ed è proprio per mantenere viva la memoria di queste giovani vite spezzate che è nata l'area monumentale.
"Le pietre di Nuraghe Chervu – continua Cabiddu – accomunano nel ricordo i 13.602 figli di Sardegna e i 523 giovani biellesi tra gli oltre 3.000 Caduti degli 82 Comuni che formano l’attuale Provincia di Biella. Tra questi, cinque dei quattordici soldati biellesi incorporati nel 151° Reggimento Fanteria “Brigata Sassari”, morti sul Monte Zebio e sul Monte San Michele per ferite riportate in combattimento".
Poi il ricordo dei quattro militi sardi morti in città: "Quattro i soldati sardi morti a Biella. Tre di loro riposano nell’Ossario-Sacrario cittadino, lontano dalla loro isola, accanto a 106 soldati italiani deceduti all’Ospedale Militare di Riserva di Biella, di cui sei prigionieri Austro-Ungarici, unitamente ad altri Caduti in Guerra, provenienti da altri cimiteri".
"A nome e per conto della Comunità sarda di Biella – conclude Cabiddu -, vasi di fiori bianchi e rossi sono stati concordemente deposti a Nuraghe Chervu dalla famiglia Carta, discendenti del socio cofondatore del Circolo sardo di Biella, Antonio Carta; tra questi, garofani bianchi e rose rosse con Tricolore italiano e fiocco bicolore dei Fanti della “Sassari”, sono ulteriore testimonianza visiva della memoria sempre viva tra i Sardo-Biellesi che vivono ai piedi del Mucrone".
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