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Gomitolorosa consegna kit personali di lanaterapia alle pazienti dell’Ospedale di Biella

I lavori realizzati dalle pazienti con i kit personali serviranno poi all’allestimento di un patchwork, un’unione di tutti i manufatti che verranno creati.

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BIELLA – L’8 maggio si celebra la Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico. Per dare il giusto risalto alla ricorrenza, quest’anno Gomitolorosa ha lanciato una nuova iniziativa di sensibilizzazione sulla patologia, organizzata con la collaborazione di Loto Onlus, associazione partner della campagna. Il progetto nazionale di maglia solidale è stato incentrato sul colore ottanio, scelto come tinta simbolo del tumore all’ovaio, e nei giorni scorsi all’Ospedale dell’Asl di Biella è stata organizzata una breve consegna per sottolineare il valore e il significato dell’iniziativa: fare squadra per aiutare le donne colpite a superare le difficoltà fisiche e psicologiche della malattia. Questo in relazione alle nuove norme di comportamento imposte dall’emergenza Covid.

Da anni infatti Gomitolorosa recupera lana scartata, per farne dei gomitoli da fornire agli ospedali e alle pazienti oncologiche in attesa di visite, esami e operazioni all’interno delle strutture. La cosiddetta “lanaterapia”, che il Covid ha reso più complicata per via dell’accesso comune agli spazi e del contatto con i materiali da parte di più persone. Per ovviare alle restrizioni anti contagio, Gomitolorosa perciò ha realizzato dei kit personali, contenenti lana e ferri, per permettere alle pazienti di proseguire con la lanaterapia in sicurezza anche a casa.

«Questa è una bella iniziativa per testimoniare che la lotta al tumore ovarico è una lotta di squadra – afferma la dottoressa Laura Zavallone, specialista in tumori ginecologici del reparto di Oncologia dell’Ospedale dell’Asl di Biella – Parliamo di una patologia grave, che colpisce le donne e le loro famiglie. Il kit fornito alle nostre pazienti, che queste possono portare a casa, ha un valore simbolico».
«Sul trattamento del tumore ovarico ci sono stati dei miglioramenti negli anni – continua Zavallone – Difficilmente si guarisce del tutto, ma abbiamo imparato a renderla una malattia cronica. Abbiamo farmaci a
disposizione e quindi le armi per combattere questa battaglia. Sul tumore all’ovaio lo screening in genere è inefficace e quindi è molto importante lo studio genetico».
«Un’indagine genetica può permettere di prendere provvedimenti prima che una donna si ammali – dice a riguardo il dottor Francesco Leone, direttore della struttura complessa di Oncologia di Asl Biella –
L’identificazione di una forma tumorale genetica è importante sia per il trattamento della paziente che per i suoi familiari, che potrebbero avere lo stesso rischio. Quello ovarico è un tumore più raro rispetto ad altri, ciò per le pazienti non è consolatorio. L’iniziativa di Gomitolorosa serve a far vedere loro che c’è chi si può occupare della loro situazione e a non farle sentire sole».

La referente aziendale all’interno di Asl Biella è la dottoressa Patrizia Tempia, responsabile della struttura semplice di Psicologia Clinica. «Gomitolorosa è una rete di sensibilizzazione – spiega – La lanaterapia è distraente per le pazienti e crea relazione, permette loro di poter creare qualcosa di concreto. La lanaterapia è una dimensione meditativa, che prima del Covid poteva essere utilizzata anche in Day Hospital oltre che in sala d’attesa».

I lavori realizzati dalle pazienti con i kit personali serviranno poi all’allestimento di un patchwork, un’unione di tutti i manufatti che verranno creati.

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