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Fai di Primavera ecco le dimore storiche aperte nel weekend

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Fai di Primavera ecco le dimore storiche aperte nel weekend

Nel fine settimana

La Delegazione FAI di Biella, con il supporto del Gruppo FAI Giovani Biella propone, per le Giornate di Primavera 2018, due itinerari che si snodano tra Biella e Trivero, che forniscono elementi di esplorazione dell’identità della terra biellese, attraverso storie imprenditoriali di ieri e di oggi.

Biella, alla scoperta delle ville Rivetti prevede l’apertura di due delle quattro ville della famiglia Rivetti, commissionate a diversi progettisti nei primi anni del Novecento.

Le residenze di Attilio, Eugenio (progetto di Michele Frapolli del 1929, ora sede della Galleria Bassanese e residenza privata), Guido Alberto (progetto di Vittorio Tornielli, poi passata a Ugo Canepa e infine ceduta al Fondo Edo Tempia all’inizio degli anni ’80 del Novecento), Oreste (progetto di Giuseppe Pagano Pogatschnig realizzata nel 1924-1928, ora residenza plurifamiliare) sono tutte corredate da un sistema coerente di giardini commissionato a Giuseppe Roda, discendente dei fratelli Roda, celebri paesaggisti legati alla casa sabauda.
La villa di Guido Rivetti (Via Malta 3) venne disegnata dall’ingegnere casalese Vittorio Tornielli a cui si devono il castello di Cereseto, la Casaforte di Valmacca, il sepolcreto dei frati a Crea. Tornielli fu molto vicino all’imprenditore finanziere biellese Riccardo Gualino da cui ricevette diversi incarichi, tra cui il castello di Pomaro, il villaggio operaio alle porte di Torino per lo stabilimento SNIA-Viscosa e l’ippodromo, demolito, di Torino Mirafiori.
«Ricevere in dono Villa Rivetti negli anni Ottanta è stato uno dei più tangibili riconoscimenti di quello che il Fondo Edo Tempia stava diventando per il territorio in cui è nato» spiega Viola Erdini, nipote del fondatore Elvo Tempia e presidente della Fondazione. «Nel corso degli anni una dimora storica della città, donata da Ugo Canepa per il profondo rapporto di amicizia che aveva con mio nonno, è rinata a una nuova vita: qui i Biellesi sanno di poter contare su cure attente. Qui lo stile antico della casa si mescola alla tecnologia più avanzata, dato che le sue stanze ospitano non solo uffici e ambulatori ma anche il laboratorio di genomica che svolge opera di ricerca riconosciuta nel mondo e collabora con università e ricercatori nella sfida a una malattia che desideriamo affrontare con tutto il nostro impegno».
La villa di Guido Rivetti fu in effetti donata da Ugo Canepa a Elvo Tempia, con il preciso intento di farne la sede di quello che oggi è la Fondazione Edo ed Elvo Tempia, nata nel 1981 dalla ferrea volontà di Elvo Tempia che era stato colpito dalla perdita del figlio Edo, di trentacinque anni, per melanoma. 
Elvo Tempia creò un’associazione per contribuire con incisività alla battaglia contro il cancro, secondo l’ultimo desiderio espresso dal figlio.
La visita alla Fondazione Edo ed Elvo Tempia è aperta a tutti (orari sabato e domenica 10.00-18.00, inoltre è prevista una visita aggiuntiva per soli iscritti FAI con prenotazione obbligatoria sul portale www.faiprenotazioni.it ai laboratori di Genomica accompagnati dagli scienziati del Fondo).
La villa di Eugenio Rivetti, (Via G. Galilei 45) progettata da Michele Frapolli e realizzata tra il 1929 e il 1930, si affaccia al pendio scosceso che digrada verso il torrente Cervo e fronteggia la collina di San Gerolamo. Si articola in una composizione di volumi piuttosto movimentati con un elemento che spicca a evocare una torre. All’interno sontuosi pavimenti in marmo a scacchiera, rivestimenti marmorei e una ricca e ampia scalinata conducono al piano superiore che si sviluppa con stilemi arabeggianti, con un prostilo a colonne binate con capitelli riccamente decorati.
Negli anni ’10 e ’20 del Novecento Frapolli realizza numerose ville e palazzine di pregio nell’area della ex piazza d’Armi di Torino (quartiere Crocetta) e case da reddito soprattutto in aree di nuova espansione (corso Spezia e corso Francia) oppure in lotti di completamento. I riferimenti formali seguono un gusto tardo eclettico ancora molto rivolto al revival medievalista.
La parte inferiore della villa per Eugenio Rivetti accoglieva una grande sala dei biliardi, ora sede della Galleria Silvy Bassanese.
Per accedere alla galleria si entra da un cancello che immette verso una scala che scende alla quota inferiore del giardino. Dopo aver percorso un sentiero tortuoso, opera di Giuseppe Roda, si arriva alla galleria di arte contemporanea.
Silvy Bassanese la dirige con determinazione e passione dal 1987, il suo lavoro si caratterizza dalle sue origini per una forte attenzione alla produzione d’arte contemporanea nella sua complessità e si sviluppa lungo due direttrici che corrono parallele: una che mira alla collaborazione con artisti maggiormente storicizzati e alla conseguente divulgazione del loro lavoro, con personali, tra gli altri, di Alighiero e Boetti, Piero Gilardi, Aldo Mondino, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, ed un’altra che presta maggior attenzione alle nuove generazioni di artisti, senza pregiudizi di linguaggio.

A Trivero il percorso Lavorazione della lana, tra archivi tessili, produzione, e rappresentazione vede come protagonisti la Sala quadri di Casa Zegna con i dipinti di Ettore Olivero Pistoletto (1898-1982) e l’archivio del Lanificio Vitale Barberis Canonico recentemente riordinato, che sarà la sede dello spettacolo teatrale “London 1866, ovvero il campionario del sarto Smith” con la regia di Ars Teatrando.
Ancora una volta torna nel programma del FAI di Biella il tema della produzione delle aziende laniere impegnate sul territorio, che il FAI desidera esplorare non soltanto con visite dedicate alla produzione tessile, bensì anche attraverso visite mirate alla scoperta degli archivi di tessuti e delle collezioni artistiche, con un forte coinvolgimento del visitatore.
Per lo spettacolo teatrale itinerante presso il Lanificio Vitale Barberis Canonico, aperto a iscritti e non iscritti FAI, è necessaria la prenotazione con registrazione sul portale www.faiprenotazioni.it, ogni trenta minuti parte un gruppo (orari sabato 13.30-17.30, domenica 11-17.30)

Saranno oltre 100 gli studenti delle scuole superiori biellesi, coinvolti, come di consueto, in qualità di Apprendisti Ciceroni.

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