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Eventi & Cultura

Davide Prevosto espone da Bibox

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La prima mostra personale è uno dei frangenti più importanti e significativi di un artista.

Questo momento è arrivato anche per Davide Prevosto, 30 anni di Candelo, con l’esposizione titolata “Genere minore, a chi?”, che avrà luogo nella galleria d’arte biellese “Bibox” in via Italia 39, sabato 31 ottobre.

L’inaugurazione avverrà  alle ore 18, ma sarà possibile contemplare i lavori, che tratteranno il genere della natura morta, dal 31 ottobre 2014 al 29 novembre 2014, da mercoledì a venerdì dalle 16 alle 19 e sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Prevosto sarà presente anche tutti i sabato pomeriggio, per dar modo a tutti i visitatori di parlare e confrontarsi con lui.

La prima mostra personale è uno dei frangenti più importanti e significativi di un artista.

Questo momento è arrivato anche per Davide Prevosto, 30 anni di Candelo, con l’esposizione titolata “Genere minore, a chi?”, che avrà luogo nella galleria d’arte biellese “Bibox” in via Italia 39, sabato 31 ottobre.

L’inaugurazione avverrà  alle ore 18, ma sarà possibile contemplare i lavori, che tratteranno il genere della natura morta, dal 31 ottobre 2014 al 29 novembre 2014, da mercoledì a venerdì dalle 16 alle 19 e sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Prevosto sarà presente anche tutti i sabato pomeriggio, per dar modo a tutti i visitatori di parlare e confrontarsi con lui.

La bravura di Davide Prevosto è stata quella di riuscire a capire la sua “vera” strada: nonostante la passione per il disegno da bambino, alle superiori si diplomò in elettronica e telecomunicazioni all’Itis di Biella, per poi incominciare a lavorare come elettricista accanto al padre.

Un mondo che non sentiva assolutamente suo: “Avevo un impiego sicuro, visto che l’attività era di papà – racconta l’artista -, ma non mi sentivo realizzato, non svolgevo la professione con entusiasmo né passione. La scintilla che mi fece iniziare a dubitare del mio futuro arrivò quando vidi il film “Prime” di Uma Thurman, dove la protagonista conosce un pittore”. Galeotta fu quella commedia, che risvegliò nel giovane biellese l’indimenticata passione per la pittura. “Non avendo fatto nessuna scuola di disegno – continua Prevosto -, ero rimasto al livello delle scuole medie. Allora incominciai a seguire i corsi dell’Università popolare, per porre le prime basi. Poi, per accelerare i tempi di apprendimento, presi anche lezioni private. Infine mi iscrissi all’Accademia delle Belle Arti di Torino, dopo aver superato il test d’ingresso”.

La passione e la bravura di Davide crebbero esponenzialmente, fino a consacrarlo dottore, laureato con 110 e lode con una tesi sulla natura morta. “Questo è il genere artistico sul quale baserò la mia mostra – continua Davide -. Questi tipi di dipinti nella scala delle valutazioni sono spesso stati quelli meno considerati, ma in realtà sono molto vari, oltre che complessi da realizzare; vorrei quindi poterli rivalutare. Emblematica una citazione di Caravaggio, che dice “Tanta manifattura gli era fare un quadro buono di fiori come di figure”, la penso infatti allo stesso modo”.

Dopo la laurea e due anni di “pennellate”, si preparò per l’imminente mostra, dopo aver fatto conoscenza con la gallerista Irene Finiguerra: “Devo ringraziare infinitamente Irene che ha creduto in me e nei miei lavori, mi ha permesso di organizzare l’appuntamento tanto atteso. Sono felicissimo della mia prima “personale”, ma per me è solo un punto di partenza, visto che in futuro cercherò di collaborare con altre gallerie”.

Il pittore spiega anche il suo scopo nel mondo artistico: “Vorrei lasciare allo spettatore qualcosa, per arricchirlo con le mie opere e i loro significati. Anche il mio pittore preferito, Jacques Luis David, del periodo neoclassico, faceva dipinti che portavano sempre un significato”.

Prevosto conclude con un pensiero rivolto ai genitori: “Senza di loro non avrei potuto iniziare questa avventura, ho sempre avuto il loro supporto che prosegue tuttora. Grazie anche al pittore Ambrogio Ramella per i preziosi consigli”.

Una delle caratteristiche principali dei quadri di Davide è l’allegoria: spesso le sue opere riportano dei significati, ad esempio annessi al tema spirituale.

Davide, il suo personale messaggio è già riuscito a darlo: anche se i rischi non sono stati pochi, è riuscito a dipingere la sua “vera” strada, che, con la sua prima mostra, incomincerà a percorrere per davvero.

Luca Deias

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