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Davide Dato danza a Vienna diretto da Riccardo Muti

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BIELLA – Era il 2011 quando Davide Dato, giovane ballerino biellese, si esibì per la prima volta nel piccolo schermo in occasione del concerto di Capodanno. A distanza di 10 anni la sua partecipazione si rinnova anche quest’anno presso il prestigioso Looshaus, un famoso edificio di Vienna progettato dall’architetto “visionario e provocatore” Adolf Loos 150 anni fa. Davide Dato si esibirà nella “Polka Margherita” di Josef Strauss, insieme ad altre tre ragazze: Alice Firenze, Sveva Gargiullo e la georgiana Ketevan Papava che cercheranno di sedurlo. Al termine della scena lo benderanno e solo una riuscirà a conquistarlo.

Coreografata dall’Étoiles francese José Martinez, il direttore d’orchestra del concerto sarà per la sesta volta l’italiano Riccardo Muti; mentre i costumi sono firmati dallo stilista francese Christian Lacroix. Il tradizionale concerto della Filarmonica di Vienna che si tiene dal 1939, per la prima volta nella storia, si svolgerà in una sala vuota a causa dell’attuale situazione Covid; tuttavia l’ORF, emittente austriaca dell’evento, ha ideato un’applicazione attraverso la quale gli spettatori possono registrare i loro applausi da tutto il mondo. Questi verranno poi trasmessi in sala e scandiranno i brani eseguiti dai musicisti.


«Ho avuto la possibilità di partecipare a quasi tutti i concerti di capodanno dalla mia entrata in compagnia- racconta Davide Dato – ovviamente non è una cosa scontata prenderne parte ed essendo una compagnia molto numerosa la nostra, essere tra i selezionati del grande appuntamento annuale è sempre un grande onore. Le riprese del pezzo sono avvenute in estate, precisamente a fine agosto. Arrivavo da un periodo nel quale non era possibile ballare in quanto anche in Austria eravamo stati in lockdown per mesi. Il Covid ci ha privato del palco per molto tempo, una pausa forzata non semplice per un artista a livello psicologico. Oltre all’importanza di trovare il modo di rimanere in forma il più possibile, spesso, non sapendo quando sarebbero stati i prossimi spettacoli, bisognava avere una grande forza per auto motivarsi. E lo è tutt’ora. È stato dunque bellissimo ritornare a danzare insieme ai miei colleghi e colleghe».


L’entusiasmo per la ripresa delle attività, tuttavia, è stato smorzato dalla nuova ondata di Coronavirus, che a novembre ha imposto nuovamente la chiusura al pubblico dei teatri: «Personalmente pensavo, o meglio speravo, fosse l’inizio di una bella stagione a teatro; invece, purtroppo non è stato così. Per questa ragione il concerto di Capodanno 2021 acquista per me un significato ancora più importante. In questo periodo piuttosto “buio” per la cultura e non solo, il concerto riuscirà a raggiungere il grande pubblico in tutto il pianeta (verrà, infatti trasmesso in 92 Paesi) magari regalando qualche gioia e un sorriso per iniziare il nuovo anno con più positività. Il concerto di Capodanno è un appuntamento imperdibile, ormai parte integrante della cultura nei vari paesi anche se molto diversi tra loro: la prova che l’arte riesce a riunirci tutti e che rappresenta una parte indispensabile della nostra umanità».

Sofia Parola

Foto copyright Jantzen/ORF

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