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Concept, il cantiere artistico che di notte e’ discoteca

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Adesso, sotto una tettoia di Via Serralunga, invece che spazi abbandonati c’è un Cantiere Artistico che di giorno è un luogo di incontro e scambio di idee tra gruppi di danza biellese e a volte artisti internazionali, di notte è una discoteca dove può capitare che venga a suonare un famoso dj come Gigi D’Agostino (il prossimo 7 giugno…)

Said è un ballerino marocchino. Dice che un giorno un’idea gli ha cambiato la vita. Quest’idea è io non ho un corpo, io sono un corpo. Evidentemente Said era in qualche modo predisposto ad un cambiamento tanto profondo, perché non credo che la vita di molti di voi lettori (nonché la mia) sia cambiata radicalmente da quando abbiamo conosciuto quest’idea. Fatto sta che Said ha intrapreso la carriera difficilissima e dura del ballerino e del coreografo. In Marocco, e poi in Europa, ha ballato con alcuni grandi maestri, ma dice che il ballo più emozionante è stato quello che ha fatto quando è riuscito a portare sul palco  suo padre.

Nei primi anni 2000 Said è venuto a Biella, per frequentare l’Università delle Idee e l’idea che ha sviluppato era tanto semplice quanto complicata: invece di creare una danza per corpi fisici, ha pensato al corpo sociale della nostra città (questa è esattamente il tipo di idea che si può sviluppare qui a Cittadellarte). Ha preso contatti con le diverse scuole di danza sul territorio e le ha invitate a un progetto che si chiamava Open Dialogue. Poi l’Università delle Idee è finita e lui è ripartito per il Marocco, la Francia, la Tunisia… finché non è tornato a trovarci. È una cosa che capita spesso, questo passaggio di ex allievi; in questi giorni, per esempio, è con noi un regista filippino (laureato UNESCO e destinatario di una borsa di studio della illycaffè, nostro partner storico) sta girando un docufilm sulla comunità filippina di Biella, incentrato su una valigia rossa… ma non è di questo che volevo parlare oggi.

Piuttosto di quello che è successo quando Said è tornato a Biella, nel 2012, quasi per caso. Si parlava di come la zona della città fosse cambiata negli anni, soprattutto per l’insediamento di locali serali, ristoranti e negozietti che la rendono sempre più particolare e attraente. Così mi sono ricordato di un altro marocchino, un ragazzone biellese di nome Imed, che mi aveva chiesto se poteva affittare gli spazi della Fondazione Pistoletto per fare una discoteca. Gli avevo detto che non eravamo pronti. Lui guardava lontano, e sentiva che trasformare vecchie fabbriche abbandonate in luoghi dove i giovani si trovano e incontrano l’arte era qualcosa che dava un senso vero e più profondo alla sua attività di imprenditore. Così iniziammo, tutti e quattro, a pensare a una discoteca incentrata sulla ricerca artistica sul tema del corpo. E presto ci trovammo insieme a una squadra di ragazzi che si chiedevano che cosa fosse questa Cittadellarte e pian piano lo scoprivano contribuendo loro stessi a realizzarne un progetto vivo.

Adesso, sotto una tettoia di Via Serralunga, invece che spazi abbandonati c’è un Cantiere Artistico che di giorno è un luogo di incontro e scambio di idee tra gruppi di danza biellese e a volte artisti internazionali, di notte è una discoteca dove può capitare che venga a suonare un famoso dj come Gigi D’Agostino (il prossimo 7 giugno…) o Gabri Ponte oppure che si esibiscano dei breaker di Biella o Torino in una danza in mezzo alla pista da ballo, oppure degli artisti circensi, trapezisti, giocolieri, o ancora degli stilisti i cui capi siano indossabili dai corpi del pubblico e dal corpo dell’architettura (come?)… questo spazio ha diversi nomi, perché si articola di diverse sorgenti, connesse ma distinte: si chiama Concept (ognuno è invitato a cercare di capire quale sia il concept), e si chiama Corpo Locale che a sua volta ha creato un ulteriore spazio di progetto chiamato Corpo Locale In Cantiere (C.L.I.C.).

Said, come vanno le cose degli uomini, ha una fidanzata, ballerina e coreografa, Simona, di Torino, ora importata nel biellese, che fin da subito ha partecipato al progetto: attingendo dalla sua tesi di laurea, ha elaborato concetti sul senso antropologico e politico della danza, esprimendo idee come “il movimento è un testo sociale radicato in uno spazio culturale” e “il corpo è il prodotto di processi storici, sociali e culturali; è al contempo strumento di espressione dell’identità individuale. Agendo sul corpo o attraverso di esso è possibile contestare o sovvertire l’ordine sociale: partecipare, riflettere o resistere a valori e forme di produzione culturale”.

In questa rubrica parliamo di Cantieri artistici per la trasformazione della città: anche Cittadellarte opera in questo senso, con le forme che riesce e coi propri limiti, ma anche con la passione e l’entusiasmo di artisti come Said e Simona e visionari come Imed che contribuiscono a fare di questa città un laboratorio a dimensione reale di un diverso modo di convivere. Che sia questo il concept?

Paolo Naldini

La rubrica “I cantieri della trasformazione” e’ pubblicata sull’edizione del sabato della Nuova Provincia di Biella

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