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“Cantare, una grande passione che si è trasformata in lavoro”

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Uno dei suoi ultimi spettacoli a Biella, lo scorso 19 ottobre, ha riscosso un grande successo: la ciliegina sulla torta, quella dell’apprezzamento da parte della sua terra natale, per l’eccellente carriera del soprano lirico Francesca Faudella, nata a Biella, ma vissuta a Milano, almeno fino all’inizio dello studio in conservatorio.

Uno dei suoi ultimi spettacoli a Biella, lo scorso 19 ottobre, ha riscosso un grande successo: la ciliegina sulla torta, quella dell’apprezzamento da parte della sua terra natale, per l’eccellente carriera del soprano lirico Francesca Faudella, nata a Biella, ma vissuta a Milano, almeno fino all’inizio dello studio in conservatorio: “Mi è sempre piaciuto cantare, fin da piccolissima. Ovviamente da piccola non si pensa di farlo per lavoro, anche i miei genitori mi avevano detto di frequentare prima la scuola, ma dopo il liceo mi sono decisa e sono andata al conservatorio, a Torino. E’ importante scegliere un maestro adeguato, altrimenti la voce, senza la giusta preparazione, rischia di rovinarsi. Richiede molti sacrifici, uno studio molto lungo: sono sempre sui libri! E’ però anche una carriera che dà molte soddisfazioni, per me è una passione”.

“Adesso – prosegue Francesca  Faudella – mi sono avvicinata al concertismo: si va in sale da concerto in giro per il mondo (Italia, Austria, Francia, Portogallo, Croazia e Svizzera i paesi toccati fino ad ora nella sua carriera, ndr), dà molte soddisfazioni. Quando si entra in palcoscenico è una grandissima emozione, bisogna far percepire al pubblico i propri sentimenti: io poi mi immedesimo molto in quello che interpreto! Mi è rimasto nel cuore tra gli spettacoli che ho fatto “Il Trovatore”di Verdi, a Udine, perché è un autore che sento molto vicino a me. Anche Puccini è tra i miei preferiti, trovo che tutti i suoi personaggi potrebbero vivere al giorno d’oggi: Mimì o Madama Butterfly provano sentimenti come se fossero persone del nostro mondo. Per questo li interpreto in maniera coinvolgente”.

C’è di più: “Oltre all’opera ho fatto anche musical, e sono specializzata nel repertorio liederistico e sacro; liederistico deriva da lieder, termine tedesco, e designa alcuni pezzi che si cantano in sale da concerto con l’accompagnamento di un pianoforte o di strumenti ad arco, mentre il repertorio sacro consiste in musica da chiesa, anche intere opere sacre, da cantare in sale da concerto o, per l’appunto, in chiesa. Ho anche iniziato la carriera da insegnante privatista: gli insegnanti devono essere consapevoli di ciò che fanno, è molto importante che i ragazzi non rovinino la voce in conseguenza di una preparazione inadeguata e imparino a riconoscere la propria vocalità e il repertorio ad essa più congeniale. Prima di tutto devono però sapere che questo è un percorso fatto di sacrifici, che vale la pena intraprendere se è la propria passione”.

Eric Repetto

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