Biella
“Anti_corpi”, a ottobre Biella si colora di fucsia
In programma la festa del collettivo e una serie di appuntamenti nel weekend del 12 e del 13 ottobre
Ormai alla quarta edizione, la festa delle Parole Fucsia sceglie “corpi” – e nello specifico “anti_corpi” – come parola guida per il weekend del 12 e 13 ottobre.
“Anti_corpi”, la festa delle Parole Fucsia
Si tratta di una serie di appuntamenti per ragionare sull’idea che i corpi sono davvero perfetti quando sono liberi; “perché la perfezione sta proprio nella meraviglia dell’unicità, nella liberazione personale da dogmi, imposizioni e sguardi, che diventano delle gabbie dentro cui si sta strettə”. “Gabbie in cui non vogliamo più stare. Gabbie che vogliamo decostruire, insieme”.
“In una società e in una cultura che distingue per emarginare – spiegano le organizzatrici -, le Parole Fucsia invitano invece a conoscere non per esprimere un giudizio, ma per dar voce ad ogni vissuto, per riconoscere a ciascun corpo la sua inderogabile legittimità: corpi grassi, corpi disabili, corpi nudi, corpi trans, corpi magri, corpi cyborg, corpi razzializzati. Corpi flosci e stanchi, corpi che sono forme e sostanze, pelle e confine. Parliamo di corpi diversi. Di anti_corpi secondo la società capitalista, patriarcale e della performance”.
Appuntamento il 12 e il 13 ottobre: il programma
È da questi presupposti che si dirama il programma che riempirà gli ambienti di Spazio Hydro (via Cernaia 46, Biella), il weekend del 12 e 13 ottobre, dove sarà anche allestito uno spazio bimbə per rendere gli appuntamenti il più possibile accessibili.
Si inizia sabato pomeriggio alle 14.30 con la sessione di laboratori sul consenso e dove il corpo sarà al centro di esperienze sensoriali e conoscitive. Sempre durante il pomeriggio prenderà vita un’azione artistica che vedrà il vincitore o la vincitrice della Call for Artist nata per l’occasione, creare dal vivo la propria opera d’arte. Contemporaneamente sarà allestita una mostra di opere d’arte dei/delle partecipanti non vincitori.
È però sabato dalle 21.30 che questa due giorni di riappropriazione e autodeterminazione vedrà l’apice della festa: la serata sarà aperta da Sara Formicola con “Effimera”, una performance di danza per riflettere sul carico mentale (e non solo) che le donne vivono ogni giorno. Seguirà lo spettacolo “la Lobby gay” tratto dallo spettacolo Komorebi, della stand up comedian Giorgia Mazzuccato, mentre a trasportare il pubblico nello spazio della musica sarà il dj set del duo Las Minettas.
Domenica la festa continua
Domenica si riprende alle 12.30 con un pranzo sociale e relazionale, che vede il cibo “come connessione con noi stessə e con gli altrə, e la tavola come luogo del confronto, della conoscenza e dello stare bene condiviso” (si consiglia la prenotazione_ pranzo a offerta libera).
Alle 15.30, infine, le Parole Fucsia arricchiranno il loro omonimo podcast (disponibile su Spotify e Spreaker) registrando una puntata live con quattro ospiti speciali e l’accompagnamento musicale curato, come sempre, da Marella Motta. A scambiare spunti e intessere riflessioni e chiacchiere intorno al tema anti_corpi ci saranno Antonia Caruso, autrice, editrice, attivista trans/femminista, Lara Lago, giornalista scrittrice e attivista contro la grassofobia, Ngoye Ndiaye, giurista, scrittrice e divulgatrice antirazzista e Slavina, educatrice sessuale, attivista postporno e narratrice eccentrica.
Negli spazi del festival sarà inoltre allestito un banchetto a cura della libreria Robin per approfondire i temi del festival e non solo.
Per ulteriori informazioni e per prenotarsi al pranzo si può contattare il collettivo via email all’indirizzo leparolefucsia@gmail.com, telefonicamente al 3357764387 (Cristiana), al 3409680967 (Elisabetta) o sui nostri canali social.
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simone
9 Ottobre 2024 at 13:53
un altro orrore!
invito tutti a disertare a questo incontro “malato”
Ardmando
9 Ottobre 2024 at 17:16
E dopo la parata circense che si è svolta qualche settimana fa, torna prepotente il circo del disagio a Biella. Già solo il fatto che nella locandina sia usata la parola “ospitesse” (inventata di sana pianta come il famigerato “ingegnera” di qualche giorno fa) la dice lunga sul tenore “woke” di queste manifestazioni circensi. Un tempo gli squilibri mentali venivano isolati e curati, oggi si celebrano con il circo. Degli orrori.
Ardmando
9 Ottobre 2024 at 17:19
Ah e sempre a proposito della locandina, sottolineiamo come il disegno possa essere interpretato come un “trenino”.