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Eventi & Cultura

Al Santuario di San Giovanni d’Andorno… A bagno nella Belle Epoque

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Una serata dedicata alla storia e alle storie idroterapiche dalle parti di Biella tra l’Ottocento e il Novecento. A seguire una cena ispirata ai menu che inq uei periodi storici venivano proposti negli stabilimenti

La Fondazione Opera Pia Laicale del Santuario di San Giovanni d’Andorno, in collaborazione con la Casa Museo dell’Alta Valle Cervo, con la partecipazione di tutti i Comuni della Bürsch e con il patrocinio dei Santuari di Oropa e Graglia, a conclusione della stagione culturale estiva, propone per il 26 ottobre la serata "A bagno nella Belle Époque. Storia e storie idroterapiche dalle parti di Biella tra Otto e Novecento".

L’iniziativa è curata da Anna Bosazza, Danilo Craveia, Elisa Pozzo ed Emanuela Romano. Le immagini d’epoca proiettate durante la serata appartengono ai fondi fotografici gentilmente concessi per l’occasione da Fondazione Sella, Biblioteca Civica di Biella, Centro Studi Generazioni e Luoghi e da numerosi privati.

L’incontro è previsto per le ore 18,30 all’interno della chiesa del Santuario

In un alternarsi di voci, verrà proposto il tema idroterapico, come se si stesse chiacchierando, non diversamente da come si farebbe se ci si trovasse nel salone di uno dei grand hotel dell’epoca.

 

«L’idroterapia, così come la descrive il dottor Scipione Vinaj, direttore dello stabilimento di Andorno – spiega Danilo Craveia -, ritempra la fibra umana disfatta nella tormentosa battaglia dell’esistenza. E’ la natura che porta forza e calma, dove le artificiosità esaurienti del godimento, gli sforzi sproporzionati e gli strapazzi della mente hanno creato debolezza e ipereccitabilità».

«Quindi, in parole povere – continua -, lo scopo era curarsi con l’acqua e l’idroterapia ha davvero una piena accezione terapeutica. Alcune malattie si possono sconfiggere con l’acqua o, nella maggior parte dei casi, l’acqua può aiutare a lenire sofferenze acute o patologie croniche. Con l’andar del tempo, però, l’idroterapia assume anche un’altra connotazione, forse quella che maggiormente le si addice, quella che più anticamente le si può assegnare. L’idroterapia diventa pratica di benessere. Non si tratta più di guarire dal male, ma di partire dallo star bene per arrivare a stare ancora meglio. L’idroterapia era una cura per il corpo, ma anche e soprattutto una cura per la mente, per l’anima e per lo spirito. Oggi diremmo quasi uno stile di vita».

«Quando l’umanità o, meglio, una parte dell’umanità si può permettere il lusso di coltivare il piacere, di godere il non strettamente necessario alla pura e semplice sopravvivenza, di concedersi non solo l’essere, ma anche il benessere in senso sociale, ossia diffuso e non solo per pochissimi eletti – conclude -, allora ci si trova di fronte a quello che, nel bene e nel male, chiamiamo civiltà. D’altro canto acqua e civiltà sono intimamente connesse. La civiltà è accesso all’acqua. La civiltà è governo dell’acqua. Ce lo insegnano gli antichi e ce lo rammenta l’Ottocento, l’epoca in cui si è formata la nostra civiltà, l’epoca dell’energia idro-motrice e idro-elettrica, l’epoca dell’idroterapia».

Al termine dell’incontro, aperto a tutti ed gratuito, sarà possibile partecipare alla cena idroterapica presso il ristorante Cadafé in Santuario, al prezzo di 25 Euro, prenotando al 3387970834 o al 015 60007 o scrivendo a wellcome@cadafe.it.

La cena sarà ispirata ai menu d’epoca proposti negli stabilimenti idroterapici, giunti fino a noi e liberamente reinterpretati dal cuoco del ristorante del Santuario, che da giugno 2013 ha visto insediarsi la nuova gestione. Un sottofondo musicale Belle Époque allieterà i commensali.

Per info: info@santuariosangiovanni.it  oppure 339-43.78.262.

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