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Manifattura Ponzone: a rischio il 50% del personale
I sindacati: «Annunciati licenziamenti invece di ricorrere agli ammortizzatori sociali»

Manifattura Ponzone: a rischio il 50% del personale.
«Se il mondo delle imprese tessili del Biellese tratta in questo modo i padri, come potranno i figli essere attratti dalla realtà delle fabbriche? Quanto sta avvenendo rappresenta un caso incomprensibile ed emblematico che denunciamo come inaccettabile – spiega Filippo Sasso, segretario generale dei tessili per la FILCTEM-CGIL -. Ci sono molte ragioni che ci hanno portato a non firmare l’accordo per il licenziamento di 10 lavoratori sui 20 presenti in azienda».
Manifattura Ponzone: a rischio il 50% del personale
«L’azienda stava concludendo le procedure di licenziamento e contemporaneamente faceva svolgere straordinari a tutti. In un’evidente condizione di grande richiesta di commesse – aggiunge -. Inoltre procede a licenziamenti, mentre ci sarebbero tutte le condizioni per accedere agli ammortizzatori sociali, sia ordinari sia straordinari. Ed è stato rifiutato il progetto di riqualificazione regionale denominato Gol 5. Che consente ai lavoratori di ricollocarsi sul mercato del lavoro in ragione dell’età media sopra i 50 anni».
E ancora, aggiunge il sindacalista della Camera del Lavoro di Biella. «L’azienda aveva annunciato 10 esuberi su 22 dipendenti, diverso tempo fa. Nelle settimane successive due lavoratori sono andati in pensione. Eppure, l’azienda ha continuato a ribadire i 10 esuberi. Ci pare un eloquente e palese segnale della proprietà di non voler proseguire nell’attività di produzione».
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