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Economia

Investire in Italia con successo: il caso McDonald’s

Investire in Italia continua a portare verso il successo: il caso McDonald’s e le nuove partnership con Cremonini, Granarolo e Beretta

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«Dopo quella con Parmigiano Reggiano continua a tingersi di Made in Italy la filiera di McDonald’s, che dopo gli accordi con Cremonini, Beretta e Granarolo dimostra una volta di più che investire in Italia equivale a fare successo.»

Nonostante il periodo negativo attraversato dal Belpaese, incastrato tra le problematiche legate alla cassa integrazione e diversi bonus non così semplici da incassare, c’è che in Italia continua ad investire, registrando innumerevoli guadagni e un successo sempre più planetario. Ne sa qualcosa McDonald’s, che prima e meglio degli altri ha intuito come la valorizzazione dell’origine delle materie prime, soprattutto se italiane, sia un’assoluta priorità, tanto nel mondo agricolo quanto in quasi tutti gli altri settori. Il Made in Italy, in effetti, è un marchio che fa gola a tutta la filiera produttiva, intaccando persino una multinazionale potente come quella brandizzata con un grande M di colore giallo.

Peraltro si tratta di un percorso avviato già da qualche anno quello intrapreso da McDonald’s che sulla valorizzazione dei prodotti Made in Italy ha iniziato a puntarci nel 2008, rivoluzionando in parte il proprio modo di fare ristorazione. Prima con le forniture di Parmigiano Reggiano, inserito ad hoc nei propri menù, poi con altri prodotti pregiati e conosciuti in tutto il mondo, come lo Speck Alto Adige, l’Aceto Balsamico di Modena e le mele della Valtellina. Un’operazione convinta e convincente, che ha portato McDonald’s Italia ad acquistare più di 9o.000 tonnellate di materie prime Made in Italy, per una spesa molto vicina a circa 200 milioni di euro.

Le ultime novità

Tuttavia, come anticipato in precedenza, McDonald’s sta continuando ad investire in Italia, allungando le proprie mire anche sul bacon (o pancetta se preferite) e sul latte, prodotti italiani di primissima qualità destinate ai propri panini e ai gelati, altro settore che in McDonald’s Italia continua a registrare numeri di crescita pazzeschi. Più nello specifico saranno il Gruppo Cremonini (holding cui è legata Italia Alimentari) e il Salumificio Fratelli Beretta a fornire il bacon, per cui McDonald’s stima per il 2020 un acquisto di circa 1500 tonnellate di prodotto. Il latte, destinato invece alla produzione di gelati, Sundae e McFlurry, sarà fornito da Granarolo, con un ordine che nel 2020 supererà abbondantemente i 4 milioni di litri.

«In un momento delicato come quello stanno attraversando l’Italia e la nostra economia, crediamo che sia necessario continuare a investire sul nostro territorio, punto focale grazie al quale far ripartire l’intero sistema. Per questo e per tanti altri motivi McDonald’s Italia ha deciso di aumentare i propri investimenti in un settore delicato come quello agroalimentare italiano. Più nello specifico aggiungeremo alle tantissime filiere con cui già collaboriamo quelle del bacon e del latte, consapevoli di offrire ai nostri clienti prodotti italiani di grande qualità e, soprattutto, certificati.» Parole e musica sono di Mario Federico, amministratore delegato di McDonald’s Italia, che in maniera chiara e diretta ha tracciato lo strada intrapresa dalla multinazionale americana.

Collaborazione duratura

Si allunga perciò la lista di prodotti Made in Italy utilizzati da McDonald’s nei propri menù: il bacon e il latte, infatti, si aggiungono alla carne (fornita da Inalca e Amadori), alle torte e alle brioche (rispettivamente Bindi e Cupiello le aziende fornitrici), senza dimenticare insalata (Bonduelle), verdura fresca (Sab) e il già citato Parmigiano Reggiano, di cui si fa carico la Parmareggio. Tuttavia quella tra McDonald’s e il settore agroalimentare nostrano è una collaborazione consolidata anche nell’utilizzo di prodotti D.O.P. e I.G.P., che da 12 anni sono ormai legati al colosso della ristorazione americano e per i quali, sempre McDonald’s, ha previsto nel 2020 l’acquisto di circa 1000 tonnellate.  Di fatto e nei fatti una collaborazione lunga e proficua quella tra il Belpaese e McDonald’s, che di investire in Italia non ha praticamente mai smesso da circa 30 anni a questa parte, come ampiamente testimoniato dai circa 600 ristoranti presenti sul territorio e gli oltre 24.000 dipendenti a libro paga. Gestiti al 90% con la formula del franchising, anche nella scelta dei fornitori la multinazionale americana conferma una forte tendenza verso realtà locali: più dell’80% dei fornitori, infatti, è rappresentato da aziende con base e stabilimenti operativi dislocati in tutta Italia. In estrema sintesi investire in Italia è sempre una buona idea, soprattutto in un periodo difficile come quello attuale. Ci vuole il tempismo giusto e la voglia di tentare la fortuna: a questo proposito fare un giro su NetBet potrebbe essere una buona idea, perché nella maggior parte dei casi è dopo brusche cadute che ci sono folgoranti impennate.

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