Economia
Camera di Commercio, ancora bufera
Il presidente si schiera con il direttore dell’Uib contro il giornalista Giuliano Ramella
Il Presidente della Camera di Commercio di Biella, Andrea Fortolan, interviene nella polemica esplosa fra due membri del consiglio dell’Ente, il giornalista Giuliano Ramella e il direttore dell’Unione industriale, Pier Francesco Corcione. Quest’ultimo ha accusato Ramella di averlo attaccato in un articolo pubblicato sulla Nuova Provincia e ne ha chiesto le dimissioni dal consiglio camerale.
Fortolan premette di “non voler assumere le difese dell'una o della altra parte". In realtà prò di lancia in una appassionata difesa del direttore dell'Uib. "Ricordo – scrive il presidente – che se qualcuno (sta parlando di Corcione – ndr) ha dovuto precisare ad un certo punto ruolo e funzioni del consiglio camerale, è perché evidentemente tale ruolo, a distanza di un anno dalla nomina del nuovo consiglio, non è, ahimé, ancora chiaro (a Ramella – ndr): infatti è proprio il consiglio il luogo deputato ad ospitare le discussioni e le diverse opinioni relative all'economia del territorio, e la definizione di 'Parlamento dell'economia locale' è corretta perché tutte le forze economiche, lavorative e professionali lì trovano espressione.
“Che piaccia oppure no (a Ramella – ndr) – prosegue Fortolan – , si è trattato di un confronto diretto ed immediato tra le parti e la democraticità della nostra istituzione permette ad un consigliere (Corcione – ndr) che voglia farlo, di portare le sue argomentazioni. Il tempo dedicato a tali discussioni non è prefissato e ricordo che tale tempo è stato utilizzato da ambo le parti e, come in ogni riunione democratica che si rispetti, è stata data ampia possibilità di replica alle critiche ricevute.
"Questo territorio -conclude il presidente della camera di Commercio – ha bisogno di coesione, di pochi e concreti progetti, ha necessità anche di critiche ma non di futili e sterili polemiche”.
Resta da capire se questa dichiarazione di Fortolan è il modo migliore per creare coesione ed evitare altre "futili e sterili polemiche".
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