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Economia

Allarme lavoro, l’industria biellese vede sempre più nero

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L’indagine congiunturale realizzata da Unione Industriale Biellese rispetto al terzo trimestre del 2019 evidenzia l’accentuarsi del trend negativo iniziato con il 2019. Il saldo ottimisti/pessimisti sulla produzione industriale è -26,4% (il trimestre precedente era -5,4). Il saldo ottimisti/pessimisti sull’occupazione è -7,2% (trimestre precedente: 3,1). Il saldo ottimisti/pessimisti sugli ordini totali è -24% (trimestre precedente: -11,6). Il saldo ottimisti/pessimisti sugli ordini dall’estero -16,8% (trimestre precedente: -8,6).

A commentare l’indagine è Marilena Bolli (nella foto), past president, a cui è stata affidata anche la delega all’Economia di Impresa, dopo il passaggio di testimone da parte di Emanuele Scribanti: “Il 2019 si conferma come un anno complicato per il territorio biellese e non solo – constata la vicepresidente, una complessità rispetto agli scenari internazionali e nazionali che si traduce nel peggioramento delle aspettative degli imprenditori biellesi.

“Per quanto riguarda il credito -prosegue Bolli -, pur contando sul proseguimento della politica espansiva da parte della Bce, resta il nodo dell’accesso effettivo ai finanziamenti soprattutto da parte delle imprese di piccole dimensioni. Le tensioni commerciali fra Usa e Cina accanto al calo della fiducia dei consumatori e al rallentamento della domanda interna, porta all’aumentare della cautela nella propensione agli investimenti e agli acquisti: tale rallentamento si percepisce in modo particolare nel settore tessile. Nonostante l’accentuata complessità del contesto economico, il distretto di Biella si conferma resiliente e, come evidenziato anche alle recenti fiere di settore, da Milano Unica a Itma, continua a puntare su fattori fondamentali per lo sviluppo: la sostenibilità, l’innovazione, la digitalizzazione”.

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