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Cronaca

Vassallo ancora ai domiciliari dopo due mesi

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Diventa sempre più lungo il calvario di Valerio Vassallo, il noto animalista biellese arrestato lo scorso 10 settembre con l’accusa di stalking e lesioni personali.

Diventa sempre più lungo il calvario di Valerio Vassallo, il noto animalista biellese arrestato lo scorso 10 settembre con l’accusa di stalking e lesioni personali. Dopo un breve periodo di custodia cautelare in carcere, all’esponente del Movimento Etico Tutela Animali sono stati concessi i domiciliari, una misura alla quale è ancora sottoposto a distanza ormai di due mesi dall’arresto. Nelle scorse settimane il suo difensore, l’avvocato Alessandra Guarini, aveva chiesto la revoca del provvedimento, ma il giudice Claudio Passerini ha rigettato l’istanza, rimanendo fermo nella propria decisione. Ora la palla passerà al tribunale del Riesame di Torino, al quale è stato presentato un appello contro l’ordinanza del magistrato biellese.
«Vassallo – ha spiegato l’avvocato Guarini rispondendo alle domande sulle sue condizioni (al momento non può avere contatti non autorizzati con l’esterno) – è molto provato da questa prolungata misura degli arresti domiciliari, che vive male, come un provvedimento dal suo punto di vista ingiusto, soprattutto tenuto conto dell’ampia collaborazione prestata e dei chiarimenti dati».
I guai per Vassallo sono iniziati alla fine della sua relazione con un’altra esponente storica milanese del Meta. La 23enne lo ha denunciato per atti persecutori. A questa accusa si aggiunge quella del nuovo compagno della donna, che ha denunciato Vassallo per lesioni personali in seguito al noto episodio del 12 luglio. In quella data, la ragazza e il nuovo compagno si erano recati a casa sua per recuperare gli oggetti di proprietà della giovane. L’animalista biellese, che non si aspettava di veder arrivare anche il nuovo fidanzato e un amico, aveva reagito male, la situazione era degenerata nella violenza. Per lo stesso episodio lo stesso Vassallo, anch’egli finito all’ospedale, aveva adito le vie legali, fornendo una differente versione dei fatti.
Oltre a questa vicenda, balzata agli onori della cronaca, gli vengono contestati i numerosi messaggi inviati alla ex nelle settimane seguite alla fine della loro relazione e due presunti pedinamenti.
La speranza dell’uomo è quella di poter tornare a una vita normale al più presto. E nonostante l’esperienza dei domiciliari, resta ottimista.
«E’ fiducioso – conferma il legale – nell’operato della magistratura. Spera che le dichiarazioni già rese e gli elementi forniti, anche durante l’interrogatorio, trovino riscontro in fase d’indagine. Umanamente però vive tutta questa situazione con grandissima sofferenza. E’ un’esperienza umana terribile. Non vede l’ora di poter tornare alla propria vita, ai propri affetti e alla propria attività. Non solo, spera di tornare quanto prima dalla nuova fidanzata, che peraltro era presente proprio il giorno dell’arresto e che lo sta ancora aspettando. Vuole tornare a vivere, dopo aver chiarito ed essersi lasciato alle spalle tutta questa vicenda».

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