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Cronaca

Una messa per ricordare la piccola Giulia

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Giulia Gravellu, la bambina di otto anni tragicamente scomparsa la settimana scorsa, verrà ricordata sabato 11 marzo alle ore 16.30 a Biella presso San Giuseppe di Riva.

Giulia Gravellu, la bambina di otto anni tragicamente scomparsa la settimana scorsa, verrà ricordata sabato 11 marzo alle ore 16.30 a Biella presso San Giuseppe di Riva.

“Alle 15.45, dalla sede di via Galileo Galilei, 11 – spiega il presidente Battista Saiu -, una delegazione della Comunità sarda del circolo culturale Su Nuraghe si incamminerà verso l’antico sacello che sorge sulla vecchia strada per Oropa, accolti a metà cammino dai confratelli della “Pia Unio a Transitu pro Morientibus Adiuvandis”, l’Associazione di Apostolato per la preghiera in soccorso dei morenti, fondata un secolo fa da san Luigi Guanella, presieduta da Gabriele Prola”.

Insieme percorreranno la breve salita per partecipare alla santa Messa che sarà officiata da don Donato Vassanelli, dei servi di Nazareth per un nuovo momento di suffragio, di vicinanza e di ringraziamento.

“Ringraziamento – continua Saiu – che la famiglia di Massimo, Isabella e Lorenzo Gravellu vorrebbe far pervenire attraverso la famiglia allargata di Su Nuraghe per le numerose attestazioni di vicinanza e di cordoglio manifestate da tantissimi: adulti, bambini e istituzioni; dai compagni della loro piccola Giulia della scuola elementare di Zumaglia, che hanno affidato a tanti palloncini bianchi i loro messaggi innocenti; ai sindaci di Ronco Biellese e di Vigliano Biellese presenti con i gonfaloni dei comuni; al nuovo prefetto di Biella, Annunziata Gallo; al Vescovo di Biella, Gabriele Mana; alla senatrice Nicoletta Favero; al direttore della Casa Circondariale, Antonella Giordano. Agenti di Polizia penitenziaria della caserma “Alessandro Salaris” di Biella hanno voluto essere partecipi schierati in saluto formale al passaggio del feretro bianco davanti all’Istituto in cui prestano servizio. Ancora una volta, sulle note delle launeddas, l’antico strumento a fiato isolano, con canti e preghiere in lingua materna, avremo la possibilità di essere vicini a Massimo, a Isabella e a Lorenzo”.

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