Cronaca
Un cuscino sul volto della vittima per evitarne lo sguardo
C’era un cuscino intriso di sangue adagiato sul volto di Secondo “Dino” Baglione, il novantenne ucciso nella notte tra il 28 e il 29 settembre a Pralungo.
E’ uno dei dettagli emersi nell’ambito dell’indagine sull’omicidio del pensionato. Eppure non è stato soffocato dall’assassino, che lo ha ucciso colpendolo alla testa con un piede di porco.
La spiegazione potrebbe essere di natura psicologica. E’ un comportamento abbastanza frequente quando l’omicida conosce la propria vittima, come in questo caso. Infatti Baglione e Lorenzo Osella, l’uomo che ha confessato di avergli tolto la vita dopo essere stato sorpreso a rubare, erano vicini di casa. L’abitazione dei genitori del 36enne, entrambi defunti, si trova a pochi metri di distanza da quella dell’ex imprenditore.
Coprire il volto sarebbe un modo per non vedere gli occhi della vittima, per non doverne sostenere lo sguardo, lo sguardo.
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