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Cronaca

Truffe agli anziani, la Polizia di Biella arresta in flagranza di reato due cittadini italiani

Avevano sottratto a una donna 5mila euro con la tecnica del “finto carabiniere” e del “finto avvocato”

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Truffe agli anziani, la Polizia di Biella arresta in flagranza di reato due cittadini italiani

Nell’ambito di mirati servizi diretti alla prevenzione e repressione dei reati predatori, svolti nella giornata del 31.01.2024, gli operatori della Polizia di Stato di Biella hanno tratto in arresto due uomini, entrambi di origini campane, residenti nella Provincia di Napoli, rispettivamente di anni 37 e 35, poiché colti nella flagranza del reato di truffa aggravata perpetrato ai danni di una donna biellese dell’età di 71 anni.

Nel corso di un’intesa attività di monitoraggio, gli Agenti notavano un’autovettura ritenuta sospetta con a bordo la coppia, la quale transitava dapprima nei pressi del centro cittadino di Biella per poi spostarsi verso la zona periferica del quartiere Chiavazza. Insospettiti, gli Agenti iniziavano un’attività di controllo dell’autovettura monitorandola per tutto il tragitto, fino a quando, improvvisamente, la stessa arrestava la marcia nei pressi di un condominio della via Brovarone. A quel punto, il trentacinquenne, sceso dal veicolo, faceva ingresso all’interno del condominio per poi riuscire poco dopo per recarsi nei pressi della Banca Sella di via Milano, ove la settantunenne prelevava una somma di denaro poi calcolata in circa 5000 euro. Un secondo equipaggio, intervenuto in ausilio, decideva dunque di verificare gli spostamenti della donna potendo constatare come la stessa, dopo aver prelavato la somma, raggiungeva nuovamente il trentacinquenne per consegnargli, in più riprese, la somma complessiva di 5000 euro in contanti. Ottenuto il denaro l’uomo saliva a bordo dell’autovettura dove ad attenderlo vi era il complice, per poi riprendere la marcia. Insospettiti da questi continui movimenti gli Agenti, coordinandosi tra loro, decidevano di sottoporre a controllo il mezzo, intimando l’alt e durante l’attività di perquisizione rinvenivano, occultati nel veicolo, alcuni monili in oro e gioielli, oltre alla somma di denaro contante precedentemente consegnata dall’anziana signora.

Utilizzata la tecnica del “finto carabiniere” e del “finto avvocato”

Vista la situazione, mentre uno degli equipaggi procedeva con l’accompagnamento dei soggetti presso gli Uffici della Questura, l’altro appurava che la settantunenne era stata vittima di raggiri perpetrati tramite la tecnica del “finto carabiniere” e del “finto avvocato”. La donna, infatti, era stata contattata telefonicamente dai truffatori i quali, fingendosi un carabiniere e poi un avvocato, le avevano fatto credere che il figlio era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale per il quale sarebbe incorso in sanzioni gravi se non fosse stata pagata una cauzione di 8500 euro.

Alla luce di quanto accertato, sentito il Sostituto Procuratore di turno, la coppia veniva tratta in arresto per il reato di truffa aggravata in concorso e, su disposizione del Pubblico Ministero, accompagnati presso la locale casa circondariale in attesa della convalida prevista nei prossimi giorni. La Procura della Repubblica, in considerazione della gravità dei fatti, dopo aver contestato anche l’aggravante della minorata difesa, oltre che quella di aver ingenerato nella persona offesa un pericolo immaginario, ha chiesto al GIP la convalida dell’arresto e la misura della custodia cautelare in carcere. Al momento sono in corso ulteriori accertamenti volti a verificare la provenienza della chiamata ed eventuali altre situazioni di truffa.

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