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Cronaca

Sfrattato il vicino di casa che voleva ucciderli

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Il loro calvario, durato un anno e mezzo, è finalmente finito: dopo mesi di minacce di morte e tentativi di aggressione nei loro confronti, il vicino di casa pericoloso è stato trasferito in un altro appartamento.

Il loro calvario, durato un anno e mezzo, è finalmente finito: dopo mesi di minacce di morte e tentativi di aggressione nei loro confronti, il vicino di casa pericoloso è stato trasferito in un altro appartamento.
Nell’ottobre del 2014 scrivemmo dell’assurda esperienza vissuta da Elisa e Alessandro, una coppia di trentenni biellesi trasferitasi a Torino per lavoro. Oggi torniamo sull’argomento perché dopo diciotto mesi non sono più costretti a vivere nella paura.
I due ragazzi, provvisoriamente allontanatisi dall’abitazione torinese per salvaguardare la propria incolumità, chiesero l’intervento delle istituzioni prima che fosse troppo tardi. Purtroppo con scarso successo.
Nei mesi scorsi, finalmente, l’incubo è finito. Il 21enne e la sua famiglia sono stati trasferiti in altri appartamenti, dopo una lunga serie di sollecitazioni dell’avvocato della coppia biellese.

«Alla fine ho avuto ragione io – è stato il commento liberatorio di Alessandro -. Mi sono sentito dare dell’idiota, tutti avevano una soluzione, tanti eroi, è stata dura non far prevalere la rabbia, la forza, spesso ho pensato di aver fatto male a non farmi giustizia da solo, oggi però ho avuto ragione io. Lo hanno sfrattato, casa mia è libera e io non ho denunce, problemi e rimorsi. Forse un po’ di giustizia esiste».

Oggi Alessandro ed Elisa vivono in affitto in un altro alloggio e non sanno se torneranno mai in quello di prima (di loro proprietà).
«Stiamo valutando il da farsi – spiega Alessandro -, se e quando tornare. E’ stata un’esperienza parecchio traumatica, potremmo anche decidere di affittare l’alloggio e non metterci più piede».
Oggi entrambi possono tirare un sospiro di sollievo, ma rimane l’amarezza per la totale assenza delle istituzioni, che non hanno mai ascoltato le loro richieste di aiuto.
«Anche il loro sfratto – sottolinea Alessandro – non ci è mai stato comunicato ufficialmente. E’ avvenuto a fine anno, ma noi lo abbiamo saputo solo a febbraio per vie traverse. Ci abbiamo rimesso soldi e salute, però l’importante è che adesso sia tutto finito».

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