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Cronaca

Sfondata la cassaforte alla Italvalvole

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Non c’è pace per le aziende biellesi, ancora una volta alle prese con i ladri.

Non c’è pace per le aziende biellesi, ancora una volta alle prese con i ladri. Nella notte tra lunedì e martedì nel mirino è finita la Italvalvole di via Amendola, a Cossato. Tutto per un magro bottino di circa 200 euro rubati dalla cassaforte. Pochi “spiccioli”, ma per accaparrarseli i malviventi non si sono fatti scrupoli a provocare danni per migliaia di euro.

«Hanno tagliato tutti i cavi del telefono e i fili dei computer – spiega il titolare Oscar Spadon, ancora scosso dopo quanto successo -, siamo rimasti isolati. Oggi (ieri per chi legge, ndr) non potevamo nemmeno lavorare».
Senza contare il danno alla cassaforte, letteralmente sventrata, probabilmente usando un flessibile dopo averla presa a martellate.
I ladri hanno agito in un primo momento poco prima di mezzanotte per poi tornare più tardi.

«E’ scattato l’allarme – racconta ancora il titolare -, mio figlio e gli addetti alla vigilanza sono quindi andati in azienda a controllare, ma non c’era nessuno. Poi, quando hanno provato a reinserire l’allarme, si sono accorti che non funzionava correttamente e continuava a scattare, ma hanno pensato si trattasse di un guasto». Invece era l’effetto della prima “operazione” dei malviventi che, come detto, si erano premurati di tagliare i cavi e di mettere fuori uso l’antifurto (per arrivare al pannello hanno addirittura sfondato il muro). Successivamente hanno quindi potuto agire indisturbati. Si pensa siano passati dal retro, ma resta da capire come, dato che non sembra siano stati rilevati segni d’effrazione. Probabilmente sono riusciti ad aprire una porta antipanico.
Dopo la “tappa” alla Italvalvole, verso le 2,30 hanno poi tentato il bis alla Farm Company, un’azienda biologica poco distante, sempre in via Amendola. Questa volta, però, hanno dovuto lasciare il lavoro a metà. Avevano già scavalcato la recinzione e forzato il lucchetto per entrare, ma è scattato l’allarme e sono stati costretti a fuggire. Ora sulle loro tracce ci sono i carabinieri che stanno indagando su entrambi gli episodi.

Resta l’amaro in bocca del titolare della Italvalvole: «Sono ancora agitato adesso – sono le sue parole -, sapere che sono entrate delle persone è un dramma. Alla fine è ancora andata bene. Sarebbe stato peggio se mio figlio se li fosse trovati davanti. Purtroppo bisogna rassegnarsi. Dovremo tirarci su le maniche, non pensarci e andare avanti. Tutto si supera. E’ stata una pessima esperienza, mi auguro di non doverla più rivivere».

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