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Cronaca

Sequestrati 10 chili di burro per la polenta concia

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Dieci chili di burro sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato. E’ il bilancio dell’operazione effettuati insieme al Servizio di Sanità Pubblica Veterinaria dell’A.S.L. di Biella.

Dieci chili di burro sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato. E’ il bilancio dell’operazione effettuati insieme al Servizio di Sanità Pubblica Veterinaria dell’A.S.L. di Biella.

Occasione dei controlli è stata la 38ª esposizione della razza “Pezzata Rossa”, tenuta a Pollone nella domenica appena trascorsa. Il personale del comando stazione di Sordevolo, unitamente a quello dell’Asl, ha condotto una serie di verifiche sul bestiame e sui prodotti alimentari, presenti all’interno dell’esposizione. Nel corso dei controlli, presso uno stand di preparazione e vendita di polenta, è stato rinvenuto un significativo quantitativo di burro, circa 10 kg, del tutto privo di etichettatura e di qualsiasi documento relativo alla sua provenienza. Il prodotto, pertanto, destinato alla somministrazione ad uso alimentare, risultava del tutto privo di ogni rintracciabilità di origine, in difformità alle vigenti disposizioni di legge.

“Il burro – spiegano dalla Forestale – era integralmente destinato alla preparazione della tradizionale polenta concia all’interno della fiera. Immediatamente è stato disposto, in via cautelare, il sequestro di tutti i 10 kg di burro. Successivamente sono state avviate ulteriori indagini, finalizzate ad assumere ogni utile informazione per definire l’esatta provenienza del prodotto alimentare e la sua eventuale piena rispondenza ai requisiti sanitari e di legge necessari per la produzione”.

“A seguito di tali indagini, si è riusciti ad appurare che il burro proveniva da un’azienda agricola con sede a Pollone, priva delle necessarie autorizzazioni alla produzione e commercio di latticini. Per tali ragioni, sono state irrogate due sanzioni amministrative per un totale di circa 4.500 euro per la mancata etichettatura e tracciabilità del prodotto caseario e per la sua produzione in assenza di comunicazione all’Azienda Sanitaria”.

Il burro, in considerazione del fatto che mancano totalmente i requisiti di tracciabilità, dovrà essere interamente destinato a distruzione.

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