BiellaCronacaFuori provincia
Scomparso dal Biellese 12 anni fa, riappare in Sicilia. E finisce subito in carcere
Dal 2014 pendeva su di lui una condanna a tre anni, ma era irreperibile dall’anno precedente. Nel 2007 aveva rapinato un bar e una farmacia

Scomparso dal Biellese 12 anni fa, riappare in Sicilia. E finisce subito in carcere. Da ormai 12 anni era sparito dai radar, nessuna traccia di lui tra la Valle Cervo e Biella, dove aveva vissuto fino a quel momento. La giustizia, però, non lo aveva dimenticata.
E nei giorni scorsi gli ha presentato il conto.
Scomparso dal Biellese 12 anni fa, riappare in Sicilia. E finisce subito in carcere
I. E., classe 1980, è “ricomparso” in Sicilia, dove è stato arrestato dopo un lunghissimo periodo di “irreperibilità”. Su di lui, infatti, pendeva ancora una condanna a circa tre anni di carcere, divenuta definitiva nel lontano 2014. Dall’anno precedente, però, non si avevano più sue notizie. Probabilmente si era allontanato dal Biellese, dove era vissuto e cresciuto.
Difficile dire dove sia stato fino ad ora, non si può nemmeno escludere che avesse lasciato l’Italia. L’unica certezza è che a metà giugno è riapparso in Sicilia, dove la sua latitanza è finita ed è stato eseguito quell’ordine di carcerazione pendente ormai da 12 anni. Negli ultimi tempi, prima di sparire nel nulla, nella nostra provincia l’allora 26enne si era reso protagonista di diversi casi di cronaca. E più di una volta il suo nome era finito all’attenzione di carabinieri e polizia. Non solo reati legati allo spaccio, ma anche vere e proprie rapine.
Nell’estate del 2007 era stato arrestato per tre colpi messi a segno impugnando una pistola finta e indossando un passamontagna. Una rapina, fallita, ai danni della panetteria “Milanino” di via Pietro Micca”. Le altre due, riuscite, al Caffè Barolino di via Marconi, a Biella, e nella farmacia Pozzi di via Roma, a Tollegno. Nel locale del centro si era fatto consegnare i circa 700 euro cdella cassa puntando l’arma finta – perfetta riproduzione di una pistola di marca tedesca – contro la barista.
L’arresto
Fermato al casello dopo un breve tentativo di fuga e smascherato dagli agenti della squadra mobile, aveva ammesso tutti e tre gli episodi. Confessando che gli serviva denaro per acquistare stupefacenti. Era uscito dal carcere pochi mesi prima, dopo aver scontato altre condanne per spaccio e rapina. Già nel 2003, infatti, poco più che 20enne, era stato accusato di aver rapinato una tabaccheria di Riva insieme a un complice, con un bottino di 3.500 euro. A tradirli, quella volta, erano stati i caschi rubati in un vicino locale proprio per nascondere il volto durante il colpo.
Da lì erano partite le indagini delle forze dell’ordine che avevano permesso di identificarli già il giorno successivo. Alla fine avevano entrambi patteggiato. Una piccola curiosità sulla refurtiva, ritrovata solo in parte perché, a detta dei due imputati, erano stati a loro volta… derubati. Qualcuno aveva infatti fatto sparire il denaro dal nascondiglio in cui era stato messo al sicuro (non troppo, evidentemente), nell’intercapedine di una stufa. Fu anche indicato un sospettato, ma non furono mai trovate le prove.
LEGGI ANCHE: Falso turista greco arrestato dalla polizia a Biella
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

Luigi
3 Luglio 2025 at 21:10
Soggetti che solo in Italia possono continuare a vivere