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Cronaca

Salva un uomo che vuole togliersi la vita: “L’ho afferrato per la maglia appena in tempo. Temevo di non farcela”

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Può avere tanti volti l’eroismo di chi salva una vita. Ha i muscoli di un giovane lavoratore, i tatuaggi, le braccia e le gambe di un uomo che passa sul ponte per caso e corre a dare la propria mano, il viso di una donna che torna dal proprio negozio, pensa che la giornata sia finita e invece è chiamata a compiere un’impresa: impedire a un’altra persona di togliersi la vita.

 

Può avere tanti volti l’eroismo di chi salva una vita. Ha i muscoli di un giovane lavoratore, i tatuaggi, le braccia e le gambe di un uomo che passa sul ponte per caso e corre a dare la propria mano, il viso di una donna che torna dal proprio negozio, pensa che la giornata sia finita e invece è chiamata a compiere un’impresa: impedire a un’altra persona di togliersi la vita.

E’ stata proprio lei, Nicoletta Vigna, titolare di un esercizio commerciale di via Repubblica, la prima a soccorrere l’uomo che giovedì sera ha tentato di buttarsi dal ponte di Chiavazza. Poi, pochi istanti dopo, sono provvidenzialmente arrivati tutti gli altri ad aiutarla (qui le parole di Matteo Ferro, un altro dei protagonisti). Lei lo ha afferrato per la maglia, impedendogli di andare giù.

«L’ho notato sulla discesa del vecchio ospedale – racconta -. Camminava in mezzo alla strada, si vedeva che non stava bene, sembrava in stato confusionale. A un certo punto è anche caduto in ginocchio. Poi alla rotonda mi sono praticamente ritrovata con l’auto dietro di lui».

L’uomo procedeva ciondolando in mezzo alla carreggiata, mentre si formavano inevitabili code di veicoli.

«Poco prima avevo visto qualche persona telefonare alle forze dell’ordine – continua la commerciante -, quindi sapevo che sarebbe arrivato qualcuno e stavo per sorpassarlo. Poi ho pensato “non è che vuole buttarsi?”».

Il suo timore si è rivelato fondato un istante dopo: l’uomo all’improvviso si è diretto verso le barriere e ha scavalcato. Nicoletta Vigna non ha avuto il tempo per ragionare, ha agito. «Ho aperto la portiera e ho pensato “non ce la faccio” – ricorda -, poi mi sono detta che avrei dovuto comunque provarci. E’ stata questione di un decimo di secondo. Ho temuto solo di non riuscire ad arrivare in tempo e poi di non avere abbastanza forza. L’ho preso per la maglia, aveva già lasciato andare le gambe, si teneva soltanto con le braccia».

Fortunatamente pochi attimi dopo sono arrivati in suo aiuto altri due automobilisti. Poi altri ancora. E insieme hanno issato e trascinato l’uomo nuovamente sulla strada, oltre la barriera.
Una volta portato in salvo, è stato affidato alla pattuglia della polizia giunta sul posto e al 118. E’ stato quindi accompagnato al pronto soccorso per le cure e il supporto psicologico necessari dopo un evento del genere.

Il giorno dopo, Nicoletta Vigna è ancora un po’ scossa: «Voleva farla finita, però ci ringraziava per averlo salvato – ricorda -. Come sto adesso? Ho male dappertutto, alle spalle, alla schiena e alle braccia. Se ci ripenso, non so bene nemmeno io come abbia fatto a tenerlo per quei pochi attimi prima che arrivassero gli altri. Per fortuna alla fine non è successo niente di grave e questo è ciò che conta».

 

 

“HAI BISOGNO D’AIUTO? NON SEI SOLO”. I NUMERI DA CHIAMARE PER CHI STA MALE 

«Se hai bisogno di aiuto – è l’appello degli specialisti a tutte le persone in difficoltà – chiama i numeri di riferimento: CSM Biella Strada Campagnè 7/A – Biella 015-84.97.818, CSM Cossato Via Milano, Loc. Paruzza 015-15.15.95.06».
Il tema della prevenzione dei suicidi è sempre di stretta attualità e la Psichiatria dell’ASL BI è in prima linea da sempre, ma in modo particolare dal 2009 quando è stato creato, all’interno del Centro di Salute Mentale di Biella, il Centro Crisi per la Prevenzione del Suicidio (CCPS).
Il CCPS svolge un’attività psicoterapeutica ambulatoriale programmata, individuale o di gruppo, presso i Centri di Salute Mentale (CSM) di Biella e di Cossato. Il team è composto da psichiatri, psicologi e assistente sociale.

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