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Biella

Salaheddine, l’eroe di Andorno che ha salvato la vita a due persone

Racconto drammatico

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«Sono circa le 7, Salah finisce di pregare e si veste per recarsi a lavoro. Improvvisamente sente un tonfo. Seguono delle urla. Il lamento è sempre più forte. Salah si sporge dal balcone per capire cosa stia accadendo: c’è una donna distesa per terra, fumo e fuoco fuoriescono dalla casa. Con la paura e l’adrenalina, con un tutore al ginocchio che lo limita, scende più rapido che può e va a soccorrere la donna. “Mio figlio, mio figlio” grida quest’ultima. Salaheddine El Kharraz capisce subito che in quell’abitazione ci sono altre persone e così compie un giro verso l’ingresso. Il fuoco sembrava non essere giunto da quel lato, non ci pensa due volte e trovando le porte aperte entra con molto coraggio. Si mette in cerca del ragazzo, e nel farlo trova anche un uomo in piedi, quieto e con una coperta addosso. Immagina che se la possa cavare da solo e lo lascia pensando al figlio. Trova il giovane e in tutta fretta lo porta fuori dalla madre preoccupata, salvandogli quindi la vita».

Stiamo parlando di Salaheddine El Kharraz, il ragazzo di 25 anni che la scorsa settimana ha rischiato la propria vita per soccorrere le persone all’interno dell’appartamento di via Angelica Rapa che stava andando a fuoco.

Ma il coraggio di Salah non finisce qui. Subito dopo torna verso l’incendio: «Con intelligenza e memoria, si copre e rientra. Qui spegne le luci, il gas e comincia a cercare di estinguere il fuoco. L’acqua sembra non bastargli mai, ad ogni secchiata il fuoco torna più forte di prima, tant’è che il vigile e diversi vicini gli intimano di fermarsi, che il suo lavoro è finito».

E’ in quel frangente che il 25enne sente altri rumori provenire da quell’inferno: «Salah comprende che l’uomo non è ancora uscito – ricostruisce sempre l’amico andornese -. Le fiamme si erano impossessate anche dell’ingresso e di altre camere, ma lui non si ferma: con addosso una coperta bagnata comincia a cercare. Il fumo è troppo forte, l’ambiente è caldo e la visibilità è scarsa. Entra ed esce più volte senza trovarlo. Poi coglie finalmente la sorgente del rumore. L’uomo è oramai nell’appartamento adiacente, dove probabilmente si è rifugiato dopo che la parete ha estinto i confini tra gli abitati. Con un’altra mossa astuta quanto temeraria, scavalca da un balcone all’altro, si fa male al ginocchio ed entra rischiando ancora la vita. Il signore è per terra. Lo alza a fatica ma lo porta in salvo».

Ma chi è questo giovane uomo divenuto suo malgrado protagonista dell’ultimo fatto di cronaca che ha scosso il Biellese? Chi è il ragazzo passato all’improvviso dal “marchio” di immigrato a quello di eroe? Salah ha 25 anni ed è marocchino. Vive in Italia da meno di un anno, nella nostra provincia da alcuni mesi. Qui è stato inizialmente ospitato da un parente, ma si è subito rimboccato le maniche. Ben presto ha trovato un lavoro come imbianchino ed è andato a vivere insieme al connazionale Amin – a sua volta impegnato nei primi tentativi di spegnimento dell’incendio – nell’alloggio adiacente a quello andato in fumo. Entrambi sono ora ospiti di un ostello in paese, grazie all’interessamento dell’amministrazione comunale, perché l’appartamento non è ancora considerato agibile.

Oggi Salah, come tanti suoi connazionali, è in attesa del permesso di soggiorno, ma non sarebbe la prima volta che un gesto coraggioso come il suo viene premiato dalle autorità. Ed è quello che gli amici chiedono: «Qua nessuno ne parla, ma Salah è un eroe e merita la cittadinanza italiana per meriti speciali. Aiutiamolo».

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1 Commento

1 Commento

  1. vincenzo candurra

    13 Aprile 2023 at 8:14

    Sono pienamente d’accordo con la redazione, per come è stato ben descritto l’episodio nell’articolo.
    Salah ha compiuto un gesto unico. la stragrande maggioranza delle persone come ovvio, avrebbe cautamente chiamato i soccorsi, tenendosi lontani dal mettere a repentaglio e rischiare la loro vita. Salah è andato oltre, dimostrando appieno, col suo immenso coraggio, altruismo di meritare quanto meno il riconoscimento civile della cittadinanza e della gente onesta

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