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Cronaca

Ricoverato in gravi condizioni dopo l’incidente in moto

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Era alla guida della sua moto e pare andasse pianissimo. Oggi è ricoverato in ospedale  con un trauma facciale e clavicola, spalla, tibia, perone e diverse costole rotte senza sapere cosa gli sia accaduto.

Era alla guida della sua moto e pare andasse pianissimo. Oggi è ricoverato all’ospedale di Ponderano con un trauma facciale e clavicola, spalla, tibia, perone e diverse costole rotte senza sapere cosa gli sia accaduto.
L’uomo coinvolto nell’incidente si chiama Claudio Scavone, ha 48 anni ed è residente a Cossato. “Il fatto è avvenuto una decina di giorni fa. Erano le 15.30 di lunedì 12 e mi trovavo in via Spolina, nei paraggi di casa – fa sapere lui stesso -. Ho trascorso nove giorni in terapia intensiva, in rianimazione. Adesso vorrei capire cosa mi è successo. Quel pomeriggio avevo preparato la moto, una Honda Cb1000 R, per venderla. Ero in attesa di incontrare il compratore, quando mi sono reso conto di essere senza sigarette. Premetto che ero in forma, tranquillo, mi sentivo soltanto dispiaciuto perché di lì a poco avrei ceduto la moto. Come ho detto, mentre aspettavo l’acquirente, non avendo sigarette, ho colto l’opportunità per fare un ultimo giro in sella. Ho indossato il casco, quello più leggero che ho, tanto andavo solo fino al bar che dista al massimo cinquanta metri da casa. Un tragitto che avrei potuto compiere benissimo a piedi, impiegando non più di due minuti, invece l’ho fatto in moto. Ero appena uscito dal cancello, andavo ai dieci all’ora. Avrò percorso una decina di metri e poi è accaduto qualcosa che io non so. Forse un auto mi ha urtato o ho avuto un mancamento. Mi sono risvegliato all’ospedale tutto maciullato. I miei famigliari hanno fatto una piccola indagine, ma non hanno scoperto nulla. I medici dicono che neppure se fossi andato ai cento all’ora avrei potuto farmi così tanto male. Eppure non avevo davvero motivo per fare sciocchezze con la moto. Stavo per venderla e quel giorno avevo anche un altro appuntamento importante. Non sono uno sprovveduto; sulle due ruote percorro 12 mila chilometri all’anno. Se voglio divertirmi faccio una bella sparata e non era quello il momento”.
 La moto avrebbe riportato danni, ma non così seri come quelli subiti dal proprietario, che nei giorni scorsi ha dovuto sottoporsi a drenaggio polmonare e a un intervento chirurgico. “Voglio capire come ho potuto tritarmi in questo modo andando ai dieci all’ora. Dovrò rimanere in ospedale fino alla fine del mese. A metà febbraio mia figlia si laureerà e non voglio mancare per nulla al mondo. Se sarà il caso, andrò da lei pure in carrozzina. Intanto, tramite il giornale, lancio un appello. Sarò grato per la collaborazione se qualcuno, quel lunedì, avesse notato qualcosa”

Anna Arietti

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