Circondario
Quercia cade sull’auto in corsa. Bimbo e nonni salvi per miracolo – FOTO
Tragedia sfiorata durante la tromba d’aria. «Sul Doblò c’erano i miei genitori e mio figlio, per fortuna nessuno è rimasto ferito»
Stavano viaggiando insieme al nipotino di appena quattro anni, quando all’improvviso una quercia si è abbattuta sulla loro auto, distruggendola.
Quercia cade sulla strada e distrugge un’auto di passaggio con tre persone a bordo
Si possono solo immaginare gli istanti di terrore vissuti da due coniugi biellesi venerdì pomeriggio della settimana scorsa, a Pollone. La coppia di nonni, che stava riaccompagnando a casa il bimbo, si è ritrovata nel bel mezzo della tromba d’aria che in pochi minuti ha provocato ingenti danni in tutto il paese, in Burcina e nei comuni limitrofi. Loro, però, hanno rischiato che finisse in una vera e propria tragedia.
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Tutti illesi dopo un incidente che poteva finire in tragedia
Una quercia che svettava a bordo strada è crollata verso l’asfalto, andando a centrare in pieno il Doblò sul quale stavano viaggiando. E’ caduta sulla capote ed è rotolata verso il parabrezza, sfondandolo. Miracolosamente, tutte e tre le persone a bordo ne sono uscite quasi illese. Soltanto la donna ha riportato una lieve ferita al ginocchio quando la vettura si è fermata bruscamente a causa dell’impatto.
A raccontare l’episodio è Silvano, 37 anni, figlio dei due protagonisti nonché papà del bambino che viaggiava insieme a loro.
«Stavano riportando mio figlio a casa – spiega -, erano le 17,30 e loro si trovavano in regione Mier, su una strada vicinale poco distante dall’ecocentro. Ormai erano quasi arrivati a destinazione, mancavano poche centinaia di metri. La pianta è caduta all’improvviso e ha travolto il Doblò. L’auto ne è uscita distrutta, ma fortunatamente nessuno si è fatto male. Poteva davvero finire in tragedia».
E’ stato lui stesso, giunto pochi minuti più tardi sul posto, a rimuovere la pianta che occupava la carreggiata. Ovviamente non da solo: insieme a lui il padre uscito indenne dall’incidente e i vicini, tutti intervenuti per dare una mano.
A rimuovere la pianta sono stati il papà del bimbo, suo padre e i vicini intervenuti in loro aiuto
«Quando abbiamo chiamato il 112 – ricorda – abbiamo chiarito che non c’erano feriti. Ci è stato quindi chiesto se la situazione fosse sotto controllo e se fossimo in grado di cavarcela da soli, perché in quel momento c’erano già svariati interventi in corso a causa della tromba d’aria e tutte le squadre erano impegnate. Noi stavamo tutti bene, così abbiamo risposto affermativamente. Anziché aspettare che si liberasse qualche squadra, ci siamo rimboccati le maniche. Abbiamo recuperato delle motoseghe e ci siamo messi a tagliare a pezzi il tronco, per poi spostarlo dalla strada. Intanto è arrivato il carro attrezzi che si è portato via il Doblò. Siamo andati avanti fino alle 21, da soli, perché nel frattempo non è arrivato nessuno del personale del Comune. Sono intervenuti alcuni vigili del fuoco, ma si sono dovuti fermare prima perché il loro mezzo era troppo grande».
Silvano, il padre del bimbo: “La quercia finita sulla nostra auto era malata, aveva le radici marce”
La quercia che ha colpito il Doblò non è l’unica caduta sulla strada in questione: «Sono venute giù almeno tre piante – continua Silvano -. Quella finita sulla nostra auto era evidentemente malata, aveva le radici completamente marce. Bisognerebbe sollecitare i proprietari dei terreni a fare più attenzione allo stato di salute delle loro piante, soprattutto se sono imponenti e si affacciano su una strada, seppur vicinale».
“Chi vive nelle aree rurali va tutelato e aiutato, non abbandonato”
Per Silvano quanto accaduto fornisce più di uno spunto di riflessione: «Nel Biellese, e non solo, notiamo che sempre di più le energie e le risorse vengono impiegate nella gestione delle aree urbane, trascurando quelle rurali, che sono in realtà il vero valore del nostro territorio. Se per prime le istituzioni non si interessano di queste aree, che quindi diventano scomode o addirittura pericolose, la conseguenza sarà che verranno progressivamente abbandonate anche dalla popolazione che attualmente le abita e le gestisce. Chi vive nelle aree rurali, prima di tutto gli allevatori e gli agricoltori, va tutelato e aiutato, non abbandonato».
“Il clima è cambiato, certi eventi atmosferici non sono più l’eccezione. Dobbiamo prenderne atto e agire di conseguenza, anche monitorando di più gli alberi che abbiamo sulle rive”
Poi c’è la questione della manutenzione e della gestione delle aree boschive: «Non possiamo continuare a fingere che il clima non sia cambiato – conclude Silvano -. Assistiamo sempre più spesso a eventi atmosferici che una volta a queste latitudini erano rari. Non è più quel clima che ci consentiva di tenere tutte queste piante d’alto fusto, peraltro bellissime, sui cigli delle strade. L’uomo deve prendersi cura del territorio e rispettarlo, ma anche comprenderlo e gestirlo, diversamente ne diventa vittima. La verità è che sempre più frequentemente le rive franano, i torrenti esondano e le piante vengono giù, provocando danni che possono anche trasformarsi in tragedie irreparabili. Dobbiamo iniziare a prenderne atto e adottare le conseguenti contromisure, che non significa disboscare, perché questo creerebbe ancora più danni e problemi, ma magari, banalmente, monitorare di più e meglio i tanti alberi potenzialmente pericolosi che abbiamo sulle rive a ridosso delle strade».
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Giovanni
30 Giugno 2024 at 13:39
Mi sembra che la regione avesse diramato uno stato allerta, probabilmente nessuno di noi ne tiene in considerazione, fino a quando non succedono danni inseparabili. Fortunatamente in questo caso ci sono solo danni materiali.