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Cronaca

Operazione antibracconaggio in un ristorante di Oropa

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Operazione antibracconaggio in un ristorante di Oropa: il Nucleo investigativo del Corpo Forestale dello Stato ha sequestrato della selvaggina trovata nel locale e delle armi rinvenute in casa del proprietario.

Dopo un’intensa attività investigativa durata alcuni mesi, la sera di venerdì 2 maggio è stato ritrovato, all’interno delle cucine di un ristorante sito nei pressi del Santuario di Oropa, mezzo capriolo già porzionato, illecitamente detenuto e, probabilmente, illecitamente abbattuto. La carne, fresca e non surgelata, era già pronta per essere utilizzata. Il proprietario non è stato in grado di fornire alcuna documentazione che ne attestasse la lecita provenienza.

I successivi controlli hanno consentito di ritrovare anche carne di cervo surgelata, della quale il proprietario non è stato in grado di fornire alcuna documentazione di lecita origine. Verosimilmente quindi, secondo la Forestale, anche questa carne (circa due chili sottoposti anch’essi a sequestro) era destinata all’uso del ristorante.

Nelle ulteriori verifiche in abitazione, sono state ritrovate diverse armi e munizioni. Alla fine dell’attività, sono state sottoposte a sequestro 10 armi da sparo di vario calibro, regolarmente denunciate, ma detenute in maniera non sicura, in violazione a quanto prescritto dalla legge.

Sono, ulteriormente state sequestrate 117 munizioni (molte delle quali detenute illecitamente) ed un pugnale, detenuto illegalmente.

Per la carne ritrovata, è stato contestato il reato di furto ai danni dello Stato. La selvaggina, infatti, è patrimonio indisponibile dello Stato e può essere lecitamente acquisita solo con gli abbattimenti effettuati in periodo consentito e con le modalità previste dalla legge. Vi sono, poi, elementi investigativi che lasciano presupporre l’illecito abbattimento dell’animale e, di conseguenza, l’illecita detenzione ad uso commerciale.

A breve, verrà eseguita un’autopsia presso l’Istituto di veterinaria dell’Università di Torino per definire, in maniera probatoriamente certa, le cause della morte dell’animale.

Il ristorante è anche stato segnalato alla locale Autorità sanitaria per verificare la piena ottemperanza delle norme in materia di igiene e sanità all’interno del locale. Infatti, per la selvaggina ritrovata, manca ogni preventiva necessaria valutazione di idoneità dal punto di vista veterinario ed ogni indicazione che consenta la tracciabilità delle carni, come prescritto dalla legge.

Tutta la carne e le armi sono state poste sotto sequestro. Dei presunti reati è stata data notizia alla Procura della Repubblica di Biella. Per tutti i fatti è stato denunciato all’A.G., proprietario del ristorante, un cittadino italiano residente in provincia di Biella.

“Il fenomeno del bracconaggio – dichiara il Comandante provinciale – ha certamente una diffusione non trascurabile sul territorio della provincia. L’attività di controllo del Corpo Forestale dello Stato in materia è stata potenziata. I primi risultati si cominciano a vedere. Proseguiremo in questa azione con sempre maggiore determinazione per cercare di stroncare definitivamente il fenomeno”.

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