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Cronaca

Norman Atlantic, un avvocato biellese cercherà di ottenere giustizia

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Tra i protagonisti della lunga battaglia legale per il naufragio della Costa Concordia, Alessandra Guarini è pronta a scendere di nuovo in campo per far luce su un altro incidente in mare, quello della Norman Atlantic.

Tra i protagonisti della lunga battaglia legale per il naufragio della Costa Concordia, Alessandra Guarini è pronta a scendere di nuovo in campo per far luce su un altro incidente in mare, quello della Norman Atlantic.

Insieme alla giurista biellese ci saranno i colleghi di “Giustizia per la Concordia”, il pool di avvocati che ha collaborato per assistere i naufraghi dell’isola del Giglio.

“Abbiamo già assunto tre mandati per rappresentare persone che si trovavano sulla Norman Atlantic – conferma l’avvocato laniero -. Si tratta di tre passeggeri di nazionalità albanese che sono stati soccorsi e sono sbarcati sani e salvi, nonostante uno di loro sia stato ricoverato per ipotermia e altri due abbiano riportato lesioni. Al momento  sono ospiti di familiari qui in Italia”.

Alessandra Guarini e i suoi colleghi si sono subito messi al lavoro: “Abbiamo già predisposto un atto di denuncia querela, che depositeremo al più tardi domani. Chiederemo che stavolta la magistratura indaghi anche sulle attività di certificazione, perché la nave era stata ispezionata e ritenuta conforme. Peccato che presentasse tutta una serie di avarie, alcune delle quali precedentemente sollevate da un altro organismo di controllo. Abbiamo già denunciato questo aspetto durante il processo Concordia, intuendo che il meccanismo di rilascio della certificazione fosse debole. Il sistema va modificato per evitare che gli incidenti si ripetano”.

Il quadro sembra dunque più complesso rispetto a quello della Costa Concordia.

“Noi non vogliamo che paghino solo i comandanti – continua la Guarini -, non possono essere gli unici responsabili. Bisogna individuare tutte le responsabilità e i soggetti coinvolti, è giusto che la magistratura indaghi con un orizzonte più ampio per valutare se ci siano più profili di colpa”.

Le denunce riguarderanno le ipotesi di naufragio, incendio colposo, lesioni gravissime, abbandono di persone incapaci e omissione di atti d’ufficio.

“Quando ci invitarono a Report – conclude Guarini -, manifestammo preoccupazione per la facilità di ottenimento delle certificazioni. Sottolineammo il rischio di nuovi incidenti. Come al solito dobbiamo aspettare di avere dei morti prima di migliorare il sistema”.

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