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Biella

Nel Biellese non c’è un’emergenza pediatrica legata al virus respiratorio Vrs

Lo dice il dott. Paolo Manzoni

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L'8 marzo all’Ospedale di Biella una giornata di prevenzione dedicata alle donne

C’è preoccupazione per il virus respiratorio sinciziale, Vrs, il Regina Margherita, l’ospedale pediatrico punto di riferimento della regione Piemonte per quanto riguarda la salute dei più piccoli, è pieno proprio a causa di questo virus, tanto da mandare i piccoli pazienti meno gravi in altri nosocomi.

Una notizia allarmante ancora di più se si considera che il Vrs è la principale causa della bronchiolite, un’infezione polmonare che può essere grave nel primo anno di vita del bambino, quindi una fascia di età decisamente delicata. A fare il punto della situazione riportando le informazioni sul numero dei casi, almeno per quanto concerne il Biellese, ad un livello decisamente più rassicurante è il professor Paolo Manzoni, il direttore della Struttura Complessa Universitaria Pediatria dell’ASL di Biella.

«La notizia data da alcune testate nazionali e locali potremmo anche definirla una “non notizia” – sottolinea il dottor Manzoni – perché questo tipo di virus è ciclico, ovvero torna ogni anno con un numero di casi maggiore o inferiore, come può capitare per l’influenza. Per quanto concerne la nostra provincia stiamo gestendo la situazione come un’attività ordinaria, fortunatamente, quindi, non stiamo vivendo alcun tipo di emergenza».

«Anche nell’ospedale di Biella – continua il Direttore – abbiamo ricoverato dei bambini per questo tipo di patologia ma, come già ribadito, li stiamo gestendo nell’ “ordinarietà” di una situazione, ovviamente spiacevole per i nostri piccoli pazienti, ma che non rientra in nessuna eccezionalità. E’ proprio in questo periodo dell’anno che normalmente si registrano i primi casi. In questo momento, con ogni probabilità, stiamo vivendo il picco di questo tipo di infezione, ma per quanto riguarda il reparto di pediatria degli Infermi, che in piena autonomia si occupa dei piccoli ricoverati, non possiamo sicuramente parlare di una situazione emergenziale».

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