Cronaca
Monica Terranova sconfitta dal cancro
Monica Terranova sconfitta dal cancro. Aveva solo 46 anni
Per due volte aveva sconfitto il cancro
Per due volte aveva sconfitto il cancro. E in fondo ha vinto anche l’ultima battaglia, non permettendogli di portarle via il sorriso fino all’ultimo giorno.
Aveva solo 46anni
Aveva solo 46 anni Monica Terranova, la donna biellese mancata giovedì al termine di una lunga malattia. Combatteva infatti ormai da sette anni. Due anni fa il male era tornato e ancora una volta Monica non si era lasciata piegare. Poi, a dicembre, le sue condizioni si sono purtroppo aggravate in maniera irreversibile.
Oltre al marito Stefano Ghigna, lascia i figli Alex e Giorgia, ma anche tantissimi amici e sostenitori che hanno imparato ad apprezzarla durante la sua battaglia.
Monica Terranova, infatti, non aveva mai fatto mistero di nulla e, anzi, più volte ci aveva messo la faccia, diventando per tutti coloro che la seguivano anche sui social network “la guerriera”.
Una battaglia durissima
Una battaglia, la sua, che ha portato anche un dono per tutte le altre donne che come lei si troveranno ad affrontare l’esperienza del cancro. Nel recente passato, infatti, aveva accettato di raccontare la propria storia e di fare da testimonial per il Fondo Edo Tempia, impegnato in una raccolta fondi per l’acquisto di un macchinario all’avanguardia contro l’alopecia provocata dalle cure.
Testimonial del Fondo Edo Tempia
«Sono Monica ma mi chiamano “guerriera” perché ho vinto il cancro, due volte – raccontava nel video -. Ma la parola guerriera non mi rappresenta, perché io mi sento per prima cosa donna, anche se il cancro ha tentato con ogni mezzo di portarsi via la mia femminilità».
Poi proseguiva a raccontare ciò che significa perdere i capelli per un paziente oncologico. Il tutto a sostegno della campagna di raccolta fondi per l’acquisto di un macchinario all’avanguardia.
«Non dimenticherò mai l’incredibile forza con la quale Monica ha affrontato la malattia. Non si è mai lasciare scoraggiare. Anche negli ultimi giorni non aveva perso il suo sorriso». Sono le parole, commosse, di Adriana Paduos, direttore sanitario della Fondazione Tempia, alla notizia della sua scomparsa. «Era una mia paziente, l’ho seguita a livello medico, ma negli anni si è creato un legame di amicizia».
E da questa amicizia è nata l’idea di proporre a Monica di essere “il volto” della Fondazione nella campagna di acquisto del Dignicap, il rivoluzionario apparecchio per ridurre la caduta dei capelli delle donne sottoposte a chemioterapia, donato la scorsa primavera all’Asl di Biella.
Il legame con il Fondo
Il legame di Monica con il Fondo era già consolidato negli anni: nel 2010 aderì al progetto Diana 5 del dottor Berrino coordinato, per le donne biellesi, da Angelica Mercandino. Partecipò alle attività del Centro di ascolto psicologico, ai laboratori di arteterapia, ai gruppi di cucito e agli incontri di “dolce benessere in movimento”.
«Attiva e dinamica, Monica non si è mai arresa alla malattia – continuano a ricordare dalla Fondazione -. Sempre truccata e impeccabile, sorrideva e partecipava con entusiasmo alle attività scolastiche della figlia Giorgia. Tutta la Fondazione la ricorda con grande affetto».
Il suo lavoro
Anche a Magnonevolo, dove viveva, la ex dipendente delle Ceramiche Vogue era molto conosciuta e apprezzata. «L’ho conosciuta qualche anno fa – sono le parole del vicesindaco di Cerrione, Giuseppe Tarricone -, era una persona buona, solare, molto attiva e dal carattere molto forte. E’ una perdita per tutti».
Prima che un esempio positivo e una brava cittadina, Monica Terranova era una moglie e una madre. E la sua scomparsa lascia un profondo vuoto proprio nel marito e nei figli.
Le parole del compagno
«Era amata e benvoluta da tutti – spiega il compagno Stefano -. Per due volte ha avuto la meglio poi il tumore è tornato, ma lei non si è mai abbattuta. Dopo Natale c’è stato il peggioramento che che me l’ha portata via».
«Era una persona fantastica – continua -, si interessava di tante cose. Aveva mille passioni, le piaceva disegnare, dipingere, scrivere, creare. Meritava di rimanere qui più a lungo, invece purtroppo non l’abbiamo più».
In queste ore Stefano Ghigna ha ricevuto tantissimi attestati di vicinanza anche da persone sconosciute: «In tanti mi hanno contattato anche sui social network – conferma -, dove lei raccontava la sua battaglia. Qualcuno mi ha scritto “non ho mai conosciuto tua moglie, ma non sai quanto piango”. Per tutti era Monica, la guerriera. Trasmetteva forza e voglia di vivere, a volte era lei a consolare noi. Adesso ci resta tutto ciò che ha seminato e questo mi aiuta, perché stata davvero una perdita grandissima».
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