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Biella

Mercoledì di sangue e violenza nel carcere di Biella

La ricostruzione dei fatti di Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del SAPPE

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BIELLA – E’ stato un mercoledì di sangue e violenza, quello appena trascorso, nella Casa circondariale di Biella. Protagonista un detenuto straniero.

Ricostruisce i fatti Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Ieri pomeriggio, a Biella, un detenuto camerunense,  dopo aver raggiunto il corridoio degli uffici chiedendo di poter conferire con gli addetti all’Ufficio Matricola, ha iniziato a inveire contro il personale di Polizia e, in un crescendo di ira e violenza, ha distrutto prima la scrivania della sorveglianza generale, scaraventando a terra il personal computer, il monitor e tutto ciò che era presente su di essa, poi è riuscito a scaraventare la scrivania nel corridoio e nel farlo, un Assistente Capo che si stava prodigando nel tentativo di fermare l’escalation di violenza, si è procurato un trauma alla mano. Il detenuto ha poi scaraventato una sedia verso i poliziotti intervenuti colpendo l’Ispettore di Polizia Penitenziaria coordinatore dell’ufficio matricola.  Ai due colleghi coinvolti sono stati riconosciuti 10 giorni di prognosi”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE esprime vicinanza e solidarietà ai poliziotti di Biella: “ancora una volta i poliziotti penitenziari del Piemonte sono costretti, loro malgrado, a vivere sulla propria pelle la violenza di alcuni detenuti. Questo non è più tollerabile ed accettabile e conferma ciò che il SAPPE sostiene da tempo, ossia quanto sia importante e urgente prevedere quanto prima un nuovo modello custodiale”.

Il leader del SAPPE ricorda che “da tempo il SAPPE denuncia come siano troppi e inaccettabili gli eventi critici contro gli Agenti in servizio. Da tempo denunciamo che ormai i detenuti la fanno da padrone, grazie ad una indiscriminata apertura delle celle e l’assenza di strumenti a tutela della stessa incolumità fisica del personale”.

“Anche la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri del Piemonte”, aggiunge Capece, sottolineando come anche“fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d’origine, come da tempo denuncia il SAPPE, può essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia. Il dato oggettivo è che il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni”.

“Questo è lo scenario quotidiano inaccettabile in cui opera il Corpo di Polizia Penitenziaria, ma la cosa sembra non fare notizia al contrario di altre. Altro che sicurezza!”, conclude Capece, che rinnova l’auspicio di potere incontrare presto il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

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