Cronaca
Matilda, tragedia infinita
Riprende l’interminabile lotta giudiziaria per l’uccisione, della piccola Matilda Borin, la bimba di appena 20 mesi di Roasio trovata morta in casa nel lontano 2005. Da allora si fronteggiano sempre più duramente Elena Romani, la madre di Matilda ed il suo ex-compagno Antonio Cangialosi. Dopo la prima sentenza del giudice per le udienze preliminari di Vercelli che aveva prosciolto Cangialosi, e dopo l’arresto di Elena Romani, quest’ultima ha subito tre gradi di giudizio. Alla fine era stata assolta.
Riprende l’interminabile lotta giudiziaria per l’uccisione, della piccola Matilda Borin, la bimba di appena 20 mesi di Roasio trovata morta in casa nel lontano 2005. Da allora si fronteggiano sempre più duramente Elena Romani, la madre di Matilda ed il suo ex-compagno Antonio Cangialosi. Dopo la prima sentenza del giudice per le udienze preliminari di Vercelli che aveva prosciolto Cangialosi, e dopo l’arresto di Elena Romani, quest’ultima ha subito tre gradi di giudizio. Alla fine era stata assolta.
Inevitabilmente l’attenzione dei magistrati si è nuovamente spostata su Cangialosi nei confronti del quale si è aperto un nuovo procedimento su richiesta della Procura della Repubblica di Vercelli. Lo scorso 6 giugno il giudice per le udienze preliminari Paolo Bargero, dopo l’acquisizione di nuove perizie medico-legali, a fronte della richiesta di rinvio a giudizio del Pubblico Ministero e degli avvocati Roberto Scheda e Tiberio Massironi ed a fronte della richiesta di proscioglimento di Antonio Cangialosi fortemente argomentata dagli avvocati Andrea e Sandro Delmastro, ha sancito il non doversi procedere nei confronti dell’imputato.
La sentenza ha suscitato notevoli discussioni e polemiche. Gli avvocati della parte civile avevano annunciato subito la volontà di presentare ricorso per Cassazione. Ricorso che è stato depositato nei primi giorni di agosto. Copia dell’atto è stata comunicata anche agli avvocati Sandro ed Andrea Delmastro che, dopo averne comunque presa visione, si sono limitati a dire: «Ci aspettavamo un ricorso, ma riteniamo di poter discutere con grande serenità dinnanzi alla Suprema Corte l’impugnazione della parte civile. Sosteniamo invece con profonda convinzione che la sentenza del giudice Bargero sia assolutamente fondata, logicamente e giuridicamente motivata, priva di errori in fatto e altrettanto priva di errori in diritto». E dunque fra qualche mese, a nove anni di distanza dalla morte della piccola Matilda, si assisterà ad una nuova puntata del duello fra i quattro avvocati che da quasi un decennio si scontrano alla ricerca di una verità che pare, ancor oggi, incredibilmente lontana.
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook