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Cronaca

L’ultimo saluto all’avvocato Paolo Solivo

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Domani a Bioglio sarà celebrato il funerale. Il giudice Brovarone lo ricorda: “Un uomo capace di comprendere fin nell’intimo l’umana fragilità di quei soggetti che la società classifica come delinquenti”

Sarà celebrato domani mattina alle 10 nella chiesa parrocchiale di Bioglio il funerale dell’avvocato Paolo Solivo.

L’uomo si è spento ieri all’età di 77 anni. Era  una figura molto conosciuta in città. Esercitava presso il suo studio di via Repubblica insieme ai figli Nicoletta e Davide. La notizia della sua morte in  poche ora ha fatto il giro di Biella;  sono  tante le testimonianze d’affetto nei confronti di un uomo che ha dato tanto.

«Nel 1997, giovane praticante, entrai in tribunale – ricorda il giudice onorario Pietro Brovarone – e presso l’aula della pretura vidi un avvocato, di circa 60 anni, in toga, in attesa dell’udienza. Il rimando visivo ed empatico di quella figura mi fece pensare ad un uomo capace di comprendere fin nell’intimo l’umana fragilità di quei soggetti che la società classifica come delinquenti. Tempo dopo ho scoperto che quell’uomo in toga era Paolo Solivo. Quella prima impressione venne confermata nel tempo all'interno delle aule di giustizia penale. Luoghi fisici in cui razionalità, impulsività, calcolo e violenza verbale si fondono per far emergere la crudeltà della vita pervasa dal male che il codice chiama reato. Paolo  è stato avvocato capace, nella difesa, di fare emergere le fragilità umane per leggerle non alla luce di una giustizia vendicativa, ma a quella di una giustizia che doveva, a suo giudizio,  compredere con un pizzico di "misericordia". In questo  faceva emergere tutta la sua figura di padre, critico nel valutare i fatti, ma cauto nell'applicare sanzioni».

 

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