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Cronaca

Lei è guarita dal Covid, il marito non ce l’ha fatta

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Erano sposati da ben 53 anni Luciano Toniazzo e Giovanna Tagliabue, rispettivamente di 79 e 74 anni. Una coppia molto legata, una di quelle unioni ancora “di una volta”.

Il triste destino ha voluto che che questa meravigliosa relazione venisse interrotta per un motivo purtroppo d’attualità: il Covid-19.

A inizio marzo i primi sintomi del marito, portato via nel giro di due settimane

Era la prima settimana del mese di marzo, quando Luciano ha iniziato ad accusare i primi sintomi: mal di gola e febbre, ma non alta. Da tempo, inoltre, soffriva di una grave forma di insufficienza respiratoria.

Una volta consultato il medico di base, gli è stata diagnosticata una forma influenzale da combattere con antibiotici. Dopo qualche giorno purtroppo lo stato di salute dell’uomo si era aggravato. Seconda diagnosi: una polmonite da curare a casa.

Dopo un paio di giorni il triste epilogo: «Mio marito – spiega Giovanna – era seduto in poltrona. Era lunedì 16 marzo. A un certo punto è stato colto da una crisi respiratoria. Mia figlia ha chiamato il 118, ma i sanitari hanno potuto solo diagnosticare la morte avvenuta per arresto cardiaco».

Dopo il funerale si ammala anche la moglie e viene ricoverata

Il funerale dell’uomo è stato celebrato mercoledì 18 marzo.
«Il giorno dopo aver sepolto mio marito- continua la donna con il suo triste racconto -, quindi giovedì, non mi sentivo bene, avevo la febbre molto alta. A quel punto ho chiamato il 118. Appena arrivata all’ospedale di Ponderano mi hanno fatto il tampone. Risultato? Positiva al Covid-19. Da quel momento in avanti il lungo calvario. Per fortuna sono stata ricoverata nel reparto di terapia semintensiva, non mi mi hanno intubata, mi hanno messo il casco di ventilazione assistita non invasiva. Sono rimasta in ospedale per ben 21 giorni tra alti e bassi. Ho passato delle giornate tremende: mio marito morto, io in ospedale con la grande paura di non potercela fare, mia figlia Enrica a casa preoccupata. Poi, con il trascorrere dei giorni, per fortuna il mio stato di salute è migliorato, quindi, anche il mio stato d’animo. Finalmente il 20 di marzo la bella notizia: “signora Giovanna, la dimettiamo”. Mi si è aperto il cuore, solamente in quel momento ho realizzato di aver sconfitto il virus, di avercela fatta».

“Medici e infermieri sono stati veri eroi. Non li dimenticherò mai”

Ora la signora Giovanna ci tiene a spendere alcune parole all’indirizzo del nosocomio: «Vorrei ringraziare di cuore tutti i sanitari, dai medici al personale infermieristico dell’ospedale di Ponderano. Sono stati tutti gentili e molto professionali. Visto che a mia figlia era impedito farmi visita, medici ed infermieri la chiamavano al telefono tutti i giorni per rassicurarla sul mio stato di salute. Non li dimenticherò mai – conclude – sono stati dei veri eroi».

Mauro Pollotti

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