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Cronaca

L’addio a Carlo Borla

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L’uomo si è spento sabato scorso all’età di 52 anni. Era un esperto cacciatore, lavorava al lanificio Gatti

E’ stato celebrato lunedì pomeriggio nella chiesa di San Lorenzo, il funerale di Carlo Borla, l’uomo scomparso sabato scorso all’età di 52 anni a causa di un arresto cardiocircolatorio, mentre stava facendo una passeggiata con alcuni amici nelle vicinanze della galleria della Volpe a Valle Mosso.

A salutarlo per l’ultima volta, oltre ai suoi cari, c’era un gran numero di amici, commossi dalle parole molto toccanti pronunciate dal parroco don Andrea durante l’omelia.

Carlo, lavorava come assistente presso il Lanificio Gatti di Camburzano: «Era una persona molto volenterosa e capace – spiega Augusto Gatti -. Lavorava per noi da circa vent’anni. Con lui non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema, era un uomo molto preparato, sapeva fare il suo mestiere. Quando abbiamo appreso questa brutta notizia ci siamo rimasti tutti molto male. Tutta la ditta  – conclude Augusto Gatti -, si unisce al dolore della sua famiglia».

Anche la moglie Anna lo ricorda come un uomo fantastico: «Carlo  – dice con la voce rotta dal pianto -, è stato un marito e padre eccellente, una persona semplicemente splendida».

La sua figura, era molto conosciuta nel mondo dei cacciatori, i suoi hobby erano infatti la caccia ed il tiro al piattello. Aveva partecipato in più occasioni a gare anche fuori dal Piemonte, ottenendo degli ottimi risultati. Non  più tardi di una settimana fa, aveva preso parte a una cena organizzata appunto dall’Associazione Biellese Tiro al  volo.

«Prima di essere uno sportivo, era un grande uomo – così lo ricorda il presidente del  sodalizio, Giorgio Borrione -.  Quando lo chiamavamo per affrontare delle gare oppure per trascorrere una serata in compagnia, non si tirava mai indietro. Abbiamo perso un grande amico».

Anche il sindaco di Ponderano Franco Vallivero ricorda commosso Carlo: «Lo conoscevo sin da ragazzo – dice -. Negli ultimi anni ci eravamo un po' persi di vista. Era un ragazzo molto attivo. Conoscevo anche i suoi genitori. Il papà era un grande esperto cacciatore. Proprio con  lui, Carlo, aveva mosso i primi passi in questo sport. Mi stringo al dolore della moglie Anna in questo brutto momento».

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