Cronaca
La storia di Corrado, l’uomo incinto diventa un caso nazionale
Sarebbe successo primo o poi, e in effetti è accaduto. Nella giornata di ieri la storia di Corrado R., l’ermafrodita 55 enne residente a Mongrando e incinto alla diciassettesima settimana, ha superato i ristretti confini del Biellese. A dare il via a quella che diventerà quasi certamente una “storia”, è stato il quotidiano “La Verità”, diretto da Maurizio Belpietro, con un servizio di due pagine firmato da Alessandro Milan. Non solo, la notizia è diventata anche il titolo di apertura del giornale stesso: “Mi chiamo Corrado e sono incinto Questo è il bambino che partorirò”. Poi è toccato alla televisione con un servizio del TGCOM delle 13 che prendeva spunto dal cartaceo.
In attesa dei prossimi sviluppi mediatici, il servizio del quotidiano è incentrato su una lunghissima intervista allo stesso Corrado, avvenuta in municipio alla presenza della moglie e del sindaco Toni Filoni, nel corso della quale l’interessato ha raccontato la sua vicenda così riassunta sotto il titolo a caratteri cubitali in prima pagina: «Non voglio abortire ho circa il 50 per cento di possibilità di portare a termine la gravidanza. Dovrò parlare con i miei figli per fargli capire che cosa mi è successo. Dopo il parto voglio diventare donna».
Nel corso del suo colloquio con il giornalista, Corrado R. ha raccontato il suo travagliato passato e il difficile presente: «A maggio ho iniziato a non sentirmi bene. Mi facevano male l’utero e le ovaie, avevo nausee. La dottoressa mi ha fatto fare un test delle urine. Si sospettava una gravidanza, ma poteva anche essere un tumore. Invece era una gravidanza».
«Mi sento a pezzi fisicamente e mentalmente – ha aggiunto – e quando ho saputo di essere incinto ha provato “stupore, apprensione, ma soprattutto paura»,
Come ci aveva detto nelle settimane scorse, da tempo Corrado R. ha preso la difficile decisione di tenere il bambino, o per meglio dire la bambina: «Ho deciso di portare avanti la gravidanza. Sempre se riesco, perché fisicamente la situazione è pesante. Molti medici indicano che dovrei abortire velocemente, di forza. Io cerco di tenere duro. Vorrei il figlio, anzi la figlia: al 99 per cento sarà femmina, perché negli ermafroditi c’è una forte preponderanza». E poi, con amara ironia, ha aggiunto: «Sono un padre e una madre. Una macchina perfetta».
Secondo quanto ha riferito, la probabilità che il bimbo nasca al momento è del 50 per cento. Il termine è fissato a sette mesi per non mettere a rischio la vita dell’uomo e del feto..
Sarebbe successo primo o poi, e in effetti è accaduto. Nella giornata di ieri la storia di Corrado R., l’ermafrodita 55 enne residente a Mongrando e incinto alla diciassettesima settimana, ha superato i ristretti confini del Biellese. A dare il via a quella che diventerà quasi certamente una “storia”, è stato il quotidiano “La Verità”, diretto da Maurizio Belpietro, con un servizio di due pagine firmato da Alessandro Milan. Non solo, la notizia è diventata anche il titolo di apertura del giornale stesso: “Mi chiamo Corrado e sono incinto Questo è il bambino che partorirò”. Poi è toccato alla televisione con un servizio del TGCOM delle 13 che prendeva spunto dal cartaceo.
In attesa dei prossimi sviluppi mediatici, il servizio del quotidiano è incentrato su una lunghissima intervista allo stesso Corrado, avvenuta in municipio alla presenza della moglie e del sindaco Toni Filoni, nel corso della quale l’interessato ha raccontato la sua vicenda così riassunta sotto il titolo a caratteri cubitali in prima pagina: «Non voglio abortire ho circa il 50 per cento di possibilità di portare a termine la gravidanza. Dovrò parlare con i miei figli per fargli capire che cosa mi è successo. Dopo il parto voglio diventare donna».
Nel corso del suo colloquio con il giornalista, Corrado R. ha raccontato il suo travagliato passato e il difficile presente: «A maggio ho iniziato a non sentirmi bene. Mi facevano male l’utero e le ovaie, avevo nausee. La dottoressa mi ha fatto fare un test delle urine. Si sospettava una gravidanza, ma poteva anche essere un tumore. Invece era una gravidanza».
«Mi sento a pezzi fisicamente e mentalmente – ha aggiunto – e quando ho saputo di essere incinto ha provato “stupore, apprensione, ma soprattutto paura»,
Come ci aveva detto nelle settimane scorse, da tempo Corrado R. ha preso la difficile decisione di tenere il bambino, o per meglio dire la bambina: «Ho deciso di portare avanti la gravidanza. Sempre se riesco, perché fisicamente la situazione è pesante. Molti medici indicano che dovrei abortire velocemente, di forza. Io cerco di tenere duro. Vorrei il figlio, anzi la figlia: al 99 per cento sarà femmina, perché negli ermafroditi c’è una forte preponderanza». E poi, con amara ironia, ha aggiunto: «Sono un padre e una madre. Una macchina perfetta».
Secondo quanto ha riferito, la probabilità che il bimbo nasca al momento è del 50 per cento. Il termine è fissato a sette mesi per non mettere a rischio la vita dell’uomo e del feto..
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