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Cronaca

In manette i trafficanti di cuccioli

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La Guardia di Finanza ha sgominato una banda internazionale operante tra Piemonte e Lombardia: i cuccioli, importati dall’Est Europa, figuravano come allevati in Italia e venivano venduti on line

C'era anche un allevamento abusivo biellese al centro dell'inchiesta sul traffico di cani che ha portato all'arresto di nove persone (ma sono almeno altri dieci gli indagati). L'associazione a delinquere aveva messo in piedi una struttura internazionale, smascherata grazie al lavoro della Guardia di Finanza di Trieste, coordinata dal pm Maddalena Chergia. Insieme alle Fiamme Gialle triestine hanno collaborato anche i militari della compagnia di Biella e di quelli di Brescia, Bergamo e Desenzano sul Garda

Le indagini sono iniziate un anno fa, quando i finanzieri hanno intercettato un furgone proveniente dalla Romania e carico di cuccioli trasportati illegalmente, con passaporti, pedigree e certificati sanitari falsi.

Gli animali venivano prelevati a pochi giorni dalla nascita e introdotti nel nostro Paese in condizioni di assoluta precarietà (tanti sono i cuccioli morti durante i viaggi) per poi essere stipati nelle stanze strette e buie dei due allevamenti abusivi individuati (quello biellese venne sequestrato ad agosto) in attesa di essere venduti on line.

Le vittime dei maltrattamenti sono principalmente cani di razza American Staffordshire Terrier e Shar Pei.

Ai presunti responsabili arrestati sono ora stati contestati numerosi reati, dall'associazione per delinquere alla frode in commercio e al maltrattamento e traffico illecito di animali da compagnia.

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