Circondario
Il mondo della ristorazione piange Luciano Salvadego
Ristoratore dal prestigio internazionale, aveva gestito “Il Vigneto”, il “Carpe Diem” e dal 2015 “Villa Cavalleri”

Il mondo della ristorazione piange Luciano Salvadego. Aveva appena 70 anni e a Gattinara era una vera e propria istituzione, ma anche nel Biellese il suo nome era molto conosciuto.
Il mondo della ristorazione piange Luciano Salvadego
Da qualche mese lottava contro una brutta malattia, ma ancora fino a poche settimana fa lo si poteva incontrare spasso per la città del vino. Nelle prime ore di oggi il male ha avuto la meglio e il suo cuore ha cessato di battere. Lascia la moglie Doriana, da sempre al suo fianco (con lui nella foto) e i figli Lorenzo e Selena, oltre alla nipotina Vittoria.
La cerimonia funebre sarà celebrata nei prossimi giorni in forma strettamente privata.
Una vita in cucina
Dall’agosto 2024 era in pensione. Nell’occasione l’amministrazione comunale di Gattinara lo aveva omaggiata con una targa. Gli veniva riconosciuto “il contributo alla promozione del territorio e alla cultura enogastronica”.
Veneto di origine, era arrivato in Piemonte con la famiglia ad appena otto anni. Sin da giovane aveva lavorato in vari bar della zona.
Nel 1987 rilevò il ristorante “Firenze”, creandone “Il Vigneto”. Mentre nel 2003 aprì con la moglie il “Carpe Diem”. Dal 2015 aveva spostato la propria attività al ristorante “Villa Cavalleri”. Ha portato nel mondo la grande cucina italiana. Come consulente della Regione è andato in Cina, Giappone, Nuova Zelanda e Australia, oltre che in Svizzera e altri paesi europei. Sempre per insegnare ai cuochi dei grandi ristoranti il tiramisù, gli gnocchi, il ragù, il brasato e altre ricette tipiche.
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