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Cronaca

Il coraggio di essere piccoli

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La prima uscita “cartacea” della rubrica curata da Massimiliano Zegna

Chi mi segue su Facebook, sa che ho chiamato questa rubrica “Falùspe-scintille” per accendere anche dei fuocherelli nuovi in questo Biellese, troppo depresso, e che io vorrei sapesse ritrovare una verve più congeniale.

Basta percorrere questa nostra terra per scoprire che c'è una miriade di iniziative, di attività, di personaggi che purtroppo non hanno la necessaria evidenziazione. Quello che manca, come sempre, è il coordinamento, è la voglia di fare squadra. Si lavora molto, sodo, ma come spesso accade, ognuno agisce per conto suo e magari critica l'operato dell'altro.

Siccome con il passare degli anni mi sento…sempre più giovane dentro, ho deciso di dedicare un po' del mio tempo a collaborare con “La nuova Provincia di Biella” in una rubrica che, giorno per giorno, insieme alle lettrici, ai lettori, alle amiche ed agli amici di Facebook pubblica spezzoni, o falùspe appunto, di questo nostro variegato mondo biellese che non profuma solo di lana.

La rubrica “Falùspe” ha già amiche e amici fino a ieri per me sconosciuti e questo mi fa molto piacere, perché era quello che volevo: oggi la dedico ad un'attività che mi ha colpito per la sua creatività e simpatia.

Sto parlando di Archistudio di Cossato. Slogan: “Il coraggio di essere piccoli”.

Questa la storia: 1988, politecnico di Torino: due nuove architetti si laureano ad ottobre, una lei torinese (Paola Parola, 49 anni) e un lui cossatese (Fausto Quaglio, 52 anni).

Due mesi dopo si sposano e danno vita ad un sogno lavorativo che dura tutt'oggi: Archistudio, artigianato + design. Pensare e creare 'sporcandosi' le mani tra i trucioli…Si inizia in un garage e continua in un vero laboratorio, ex distilleria, che si trasforma e cresce nel tempo.

 Ed ecco la descrizione che ne fa Paola: “Negozi su misura, concorsi, mobili che entrano nelle scenografie di film e in tv… Non si 'urla' mai in Archistudio, semmai si fa felice la gente sfatando il mito dell'archistar: con umiltà,costanza,fatica,ottime capacità (perchè nasconderlo?!?) e un mare di entusiasmo. Faluspe? Sì,eccome!!! “

Con orgoglio Paola racconta di essere “entrati” nel primo film di Pieraccioni con l'opera Lapis, un mobiletto a forma di matita (“lui, primo film, noi primo salone del mobile a Milano”).

 

Ah! dimenticavo. Paola desidera ricordare “ i progetti che ci sono venuti meglio in questi quasi 25 anni : Gaia e Riccardo!”.

 

Massimiliano Zegna

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