Cronaca
I profughi ripuliscono i giardini, i vandali sporcano
Questa volta ai giardini Zumaglini di Biella le parti si sono invertite. Per due giorni i richiedenti asilo sono stati impegnati nella pulizia e risistemazione dell’area verde. A titolo gratuito, senza alcun compenso, a seguito degli accordi firmati tra comune, prefettura e cooperativa di accoglienza. Una volta che i profughi hanno terminato la loro opera, immediatamente sono ricomparsi i soliti noti che hanno provveduto a coprire con scritte le aree ripulite, in particolare in questo caso i giochi per bambini.
Questa volta ai giardini Zumaglini di Biella le parti si sono invertite. Per due giorni i richiedenti asilo sono stati impegnati nella pulizia e risistemazione dell’area verde. A titolo gratuito, senza alcun compenso, a seguito degli accordi firmati tra comune, prefettura e cooperativa di accoglienza. Una volta che i profughi hanno terminato la loro opera, immediatamente sono ricomparsi i soliti noti che hanno provveduto a coprire con scritte le aree ripulite, in particolare in questo caso i giochi per bambini. Un’unica accortezza rispetto al passato: la nuova scritta non ha significati osceni. Ovviamente il comune, sempre sotto accusa per la sua politica di accoglienza, ha immediatamente dato risalto all’episodio: «E’ vero servono più telecamere ma senza educazione la sfida è gia persa».
In attesa dunque che i soliti ignoti mettano anch’essi un po’ di giudizio, nei giorni scorsi due gruppi di lavoro formati da profughi ha provveduto a ripulire l’intera zona.
Fin dall’anno scorso, con la collaborazione dell’associazione Migr’Action, erano stati programmati alcuni interventi che si erano concentrati ai giardini Zumaglini. Da qualche settimana è stato sottoscritto un accordo con la cooperativa Anteo: gli ospiti dei centri sotto la sua gestione sono impegnati in modo continuativo il lunedì e il venerdì mattina.
«Come amministrazione abbiamo fortemente voluto, sin da subito, che il protocollo prendesse vita – racconta Francesca Salivotti, assessore ai servizi sociali. – Le occasioni di lavoro volontario sono un veicolo importante di integrazione per i ragazzi richiedenti asilo e di conoscenza del territorio e della comunità che li ospita. Inoltre, la logica che sottende al protocollo in questione rientra a pieno titolo nella filosofia che da inizio mandato stiamo cercando di introdurre anche nei servizi sociali, quella del welfare generativo. È importante perseguire ogni progettualità che consenta di accompagnare al diritto ad essere aiutati il diritto/dovere di farsi parte attiva in questo processo di aiuto, “restituendo” alla collettività, ovviamente in termini di lavoro volontario».
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