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Cronaca

Gatto colpito da un proiettile: gli hanno sparato sul muso

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C’è chi li avvelena, chi li investe e adesso anche chi gli spara addosso. Non ci sono nemmeno parole per definire l’ultima clamorosa violenza perpetrata ai danni di un animale. Questa volta a pagare il prezzo salato delle azioni sconsiderate degli esseri umani è stato un gatto.

C’è chi li avvelena, chi li investe e adesso anche chi gli spara addosso. Non ci sono nemmeno parole per definire l’ultima clamorosa violenza perpetrata ai danni di un animale. Questa volta a pagare il prezzo salato delle azioni sconsiderate degli esseri umani è stato un gatto.

“Ieri sera – racconta Ughetta Gasparetto, la proprietaria -, quando sono tornata a casa, Tigro non c’era. Ho pensato che fosse in giro e non mi sono preoccupata. Verso le 23 mia figlia lo ha trovato: non era a spasso come pensavo, ma nel nostro garage. Ho capito subito che qualcosa non andava perché, appena torna, viene sempre a “salutare”. Guardandolo abbiamo poi notato che aveva un occhio tutto sporco, gonfio e tumefatto, con lo zigomo in una posizione innaturale”.

Il primo pensiero è stato che un’auto lo avesse investito.

“Lo abbiamo subito portato al Pronto soccorso veterinario – continua la signora Gasparetto -, dove lo hanno sottoposto a esami e accertamenti. A un certo punto la veterinaria ci ha chiesto se per caso abitassimo in una zona di caccia: dalle lastre si vedeva chiaramente un proiettile tra la trachea e il collo, entrato dalla parte superiore dell’occhio”.

Eppure la signora Gasparetto non risiede in un posto frequentato da cacciatori, ma nel centro di Valdengo. E Tigro è castrato, quindi i suoi giri di perlustrazione non sono mai particolarmente ampi, rimane sempre abbastanza vicino a casa.

“Ora è sotto osservazione – spiega ancora -. Bisogna valutare se operarlo per estrarre la pallottola oppure lasciarla lì. Almeno è vivo, è ancora andata bene, spero che non perda l’occhio”.

La donna di Valdengo nel frattempo si rivolta ai carabinieri, che ora cercheranno di far luce su quanto successo.

Resta comunque parecchio amaro in bocca: “Non capisco cosa possa aver fatto di male – ribadisce la signora Gasparetto -. E pensare che è il mio primo gatto. Ci ha “scelti” lui: aveva pochi mesi quando si è presentato davanti a casa nostra. Dopo aver verificato che non fosse di nessuno, abbiamo deciso di adottarlo e si è rivelato un animale dolcissimo… Mai avremmo pensato che qualcuno potesse sparargli”.

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