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Cronaca

Forno crematorio degli orrori, avvocati in gran fermento

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Forno crematorio degli orrori, avvocati in gran fermento.
Ecco come è possibile muoversi
L’inchiesta sul tempio crematorio ha profondamente scosso la comunità biellese. Ancora oggi tante persone si chiedono se e come muoversi. E le risposte finora sono state molteplici, anche perché la vicenda ha creato fermento pure tra i giuristi stessi.
Premesso che essendo l’indagine ancora in corso e ben lungi dall’essere conclusa, ogni valutazione sulla reale possibilità di chiedere eventuali risarcimenti è ovviamente prematura, vale la pena di provare a fare un po’ di chiarezza su come si sta muovendo il territorio per fornire informazioni e supporto alla cittadinanza.
In primis, in tribunale si può accedere allo sportello allestito presso la Sala degli Avvocati, aperto tutte le mattine dalle 11 alle 12 su iniziativa dell’Ordine degli avvocati di Biella, “con l’impegno dei consiglieri ad astenersi dall’assumere qualunque incarico professionale inerente al soggetto che si recherà presso lo sportello e a fornire nominativi di legali, come da impegno che sarà sottoscritto”.
Si tratta di uno sportello a disposizione della cittadinanza, al quale chi ha dubbi può rivolgersi per avere chiarimenti. Nessun incarico o consulenza, né tanto meno spese da sostenere, soltanto informazioni.
Parallelamente procede l’attività del Codacons di Biella e Gattinara. L’associazione in queste settimane ha deciso di prendere l’iniziativa autonomamente, affidandosi a un legale e raccogliendo l’adesione di circa 200 persone.
Sulle modalità ha voluto fare definitivamente chiarezza il Codacons stesso: “L’associazione è stupita di riscontrare che nel 2018, quasi 2019, in certi luoghi spaventi la trasparenza ed efficienza di iniziative, come quella all’uopo creata da Codacons, che garantisce alle famiglie coinvolte nello scandalo Socrebi, informazioni e assistenza costante e altresì direttamente accessibile tramite un blog dedicato interamente al caso, e mettendo nero su bianco quanto costerà ai clienti l’intera attività dei professionisti in una vicenda così delicata”.
In questo secondo caso, infatti, ci sono dei costi da sostenere, innanzitutto il tesseramento all’associazione.
Oltre a ciò, ovviamente, ci sono poi le tante persone che per avere delucidazioni si sono rivolte direttamente ai propri avvocati di fiducia.
Attenzione ai malintenzionati
Contemporaneamente, purtroppo, va registrato anche il possibile tentativo di qualcuno di approfittarne, proprio spendendo il nome di Codacons, pur non avendo nulla a che fare con l’associazione dei consumatori: «In questi giorni ci sono giunte alcune segnalazioni di questo tipo – confermano proprio dall’ente – e siamo molto amareggiati. Stiamo verificando e ci riserviamo di prendere provvedimenti contro chi si spaccia per Codacons».

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