Cronaca
Elisabetta Aiazzone: “Aiutatemi, cerco disperatamente un farmaco”
“Sono affetta da lupus dal 1984. E per colpa del “Corona virus” sono scoperta per la mia terapia medica, da cui dipendo per vivere”. E’ un appello disperato quello di Elisabetta Aiazzone, figlia del famoso imprenditore del mobile Giorgio, morto negli anni Ottanta, dopo una straordinaria carriera anche legata a pubblicità televisive di successo. Ora la donna vive in Svizzera, anche se torna molto spesso nel suo amato Biellese ed in Italia, dove ha familiari, parenti ed amici. Il grido d’allarme dell’erede del noto imprenditore, solleva un problema che coinvolge molte persone in queste settimane di emergenza sanitaria.
“Per curare la mia profilassi serve la “Chloroquina”. Non ho altri farmaci che agiscano per controllare il lupus. La Bayer in Europa da alcuni anni ha smesso di produrlo perché poco richiesto. Con il “Corona virus” le agenzie del farmaco hanno precettato le poche scorte disponibili e non ce n’è quasi più… Leggo infatti sui quotidiani che viene usato come terapia domiciliare – spiega ancora Elisabetta Aiazzone -. Il risultato è che io sono scoperta per la mia terapia, da cui dipendo con un lupus attivo per vivere. Quindi sto cercando disperatamente scatole di compresse di “Chloroquina”, ovunque. Ne ho bisogno. Ringrazio chi si può prendere cura di questo mio messaggio e abbia voglia di aiutarmi”.
La donna, 47 anni, di professione architetto, da Lugano, ha lanciato un vero e proprio sos ad amici e conoscenti in Italia tramite diversi social: “Ho fatto questo appello nazionale in Svizzera. C’è anche una richiesta mondiale da parte della Lupus Organisation. Io non ho altre terapie che facciano effetto. Chiedo a chiunque abbia voglia di aiutarmi di contattarmi in qualsiasi modo, per farmi avere della “Chloroquina” tramite ricetta medica”.
Paolo La Bua
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Marco Rigido
3 Aprile 2020 at 12:13
Cara Elisabetta, posso solo condividere in fb, nella speranza di esserti utile. In bocca al lupo.
Marco.
Dilva
11 Aprile 2020 at 18:38
Leggi i post: c’è una persona che ha in casa il farmaco!