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Cronaca

E’ morto Mauro Giordano

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Non è ancora stata fissata la data dei funerali di Mauro Giordano, l’uomo scomparso all’età di 53 anni dopo aver lottato tra la vita e la morte a seguito di un grave incidente che l’ha visto protagonista due mesi fa.
Mauro, stava lavorando a bordo della piscina di una villa a Zubiena. Si trovava nella galleria costruita tra il muro di contenimento e il terrapieno. Tutto d’un tratto il muro è crollato travolgendolo. Trasportato d’urgenza all’ospedale Maggiore di Novara non si è mai svegliato dallo stato di coma. Dopo qualche giorno il trasferimento al Degli Infermi di Ponderano. Le sue condizioni di salute non sono mai migliorate, quell’atteso risveglio non è mai avvenuto. Domenica purtroppo il decesso.
La scomparsa di Mauro Giordano ha creato cordoglio e commozione in tutto il paese dove viveva oramai da molti anni con la famiglia, la moglie Caterina e i suoi due figli Stefano e Alberto.
Era una persona solare, intraprendente. Benchè si fosse trasferito in Piemonte sin dalla giovane età, a cuor suo non aveva mai smesso di amare la Sardegna, la sua terra natale.
Aveva espletato il servizio militare nell’arma dei Carabinieri come ausiliario. Di questo ne andava fiero. Non perdeva l’occasione per raccontare aneddoti e curiosità vissute durante quegli indimenticabili mesi. Il fiuto per le indagini faceva parte del suo Dna.
Una volta terminato il servizio nella benemerita aveva iniziato a collaborare con un istituito di investigazioni private di Biella. Il dono del fiuto non gli mancava, quello che un buon investigatore dovrebbe avere. Grazie alla sua scaltrezza era riuscito ad ottenere ottimi risultati: «Ricordo Mauro con grande affetto – spiega il suo amico ed ex collega Maurizio -. Era una persona magnifica. Mi ha dato un sacco di consigli molto utili. Forse, non sono mai riuscito a ringraziarlo abbastanza. Nella mia mente sono ancora vivi i ricordi di quando mi veniva a prendere per andare a fare i servizi investigativi, nella maggior parte dei casi legati alla infedeltà coniugale. Arrivava a bordo della sua Alfa, una Giulietta bianca. Oltre che un collega ed amico, per me Mauro è stato una sorta di fratello maggiore. Era il mese di giugno l’ultima volta che ci siamo incontrati. In un centro commerciale. Mai avrei potuto pensare che non ce ne sarebbero state altre. Ora che non c’è più – conclude Maurizio .- ha lasciato in me un vuoto incolmabile. Mauro è stato e rimarrà un grande uomo».

Non è ancora stata fissata la data dei funerali di Mauro Giordano, l’uomo scomparso all’età di 53 anni dopo aver lottato tra la vita e la morte a seguito di un grave incidente che l’ha visto protagonista due mesi fa.
Mauro, stava lavorando a bordo della piscina di una villa a Zubiena. Si trovava nella galleria costruita tra il muro di contenimento e il terrapieno. Tutto d’un tratto il muro è crollato travolgendolo. Trasportato d’urgenza all’ospedale Maggiore di Novara non si è mai svegliato dallo stato di coma. Dopo qualche giorno il trasferimento al Degli Infermi di Ponderano. Le sue condizioni di salute non sono mai migliorate, quell’atteso risveglio non è mai avvenuto. Domenica purtroppo il decesso.
La scomparsa di Mauro Giordano ha creato cordoglio e commozione in tutto il paese dove viveva oramai da molti anni con la famiglia, la moglie Caterina e i suoi due figli Stefano e Alberto.
Era una persona solare, intraprendente. Benchè si fosse trasferito in Piemonte sin dalla giovane età, a cuor suo non aveva mai smesso di amare la Sardegna, la sua terra natale.
Aveva espletato il servizio militare nell’arma dei Carabinieri come ausiliario. Di questo ne andava fiero. Non perdeva l’occasione per raccontare aneddoti e curiosità vissute durante quegli indimenticabili mesi. Il fiuto per le indagini faceva parte del suo Dna.
Una volta terminato il servizio nella benemerita aveva iniziato a collaborare con un istituito di investigazioni private di Biella. Il dono del fiuto non gli mancava, quello che un buon investigatore dovrebbe avere. Grazie alla sua scaltrezza era riuscito ad ottenere ottimi risultati: «Ricordo Mauro con grande affetto – spiega il suo amico ed ex collega Maurizio -. Era una persona magnifica. Mi ha dato un sacco di consigli molto utili. Forse, non sono mai riuscito a ringraziarlo abbastanza. Nella mia mente sono ancora vivi i ricordi di quando mi veniva a prendere per andare a fare i servizi investigativi, nella maggior parte dei casi legati alla infedeltà coniugale. Arrivava a bordo della sua Alfa, una Giulietta bianca. Oltre che un collega ed amico, per me Mauro è stato una sorta di fratello maggiore. Era il mese di giugno l’ultima volta che ci siamo incontrati. In un centro commerciale. Mai avrei potuto pensare che non ce ne sarebbero state altre. Ora che non c’è più – conclude Maurizio .- ha lasciato in me un vuoto incolmabile. Mauro è stato e rimarrà un grande uomo».

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