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Cronaca

Dimentica di dichiarare oltre 4 milioni di ricavi

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Ha dimenticato di dichiarare ricavi per quattro milioni di euro, ma è stato scoperto e denunciato dagli uomini della Guardia di Finanza. Nei guai è finito un imprenditore tessile biellese. Le accuse di cui dovrà rispondere sono quelle di omessa presentazione della dichiarazione e presentazione della dichiarazione infedele. Tutto è cominciato alcuni mesi fa, grazie alla capillare attività di controllo economico del territorio.

Ha dimenticato di dichiarare ricavi per quattro milioni di euro, ma è stato scoperto e denunciato dagli uomini della Guardia di Finanza.

Nei guai è finito un imprenditore tessile biellese. Le accuse di cui dovrà rispondere sono quelle di omessa presentazione della dichiarazione e presentazione della dichiarazione infedele. Tutto è cominciato alcuni mesi fa, grazie alla capillare attività di controllo economico del territorio.

I controlli incrociati ad alcune realtà operanti nel settore hanno portato le Fiamme Gialle di Biella a concludere  questa importante operazione, frutto di accurati sopralluoghi e un’intensa attività info-investigativa.

I Finanzieri, constatando che una nota realtà tessile biellese, per l’anno d’imposta 2011, non aveva presentato le obbligatorie dichiarazioni annuali,  hanno avviato una verifica fiscale che, con una meticolosa ricostruzione del volume d’affari dell’evasore, ha portato a segnalare al competente Ufficio dell’Agenzia delle Entrate, per il conseguente recupero a tassazione, ricavi non dichiarati per  4 milioni e trecento mila euro ed un’IVA dovuta per per 760 mila euro.

La base imponibile IRAP sottratta a tassazione è pari a quasi quattro milioni e mezzo di euro. Poiché l’imposta evasa superava le soglie di punibilità previste dalla normativa penale e tributaria il rappresentante legale della società è stato segnalato alla locale Procura della Repubblica per il reato di omessa presentazione della dichiarazione e presentazione della dichiarazione infedele.

«In un’ottica di approccio trasversale al contrasto dell’evasione fiscale – spiegano i militari del Corpo – è stata, inoltre proposta alla magistratura, l’adozione della misura del sequestro preventivo dei beni delle società, anche nella forma “per equivalente” ovvero destinata ad aggredire tutti i beni degli indagati a prescindere da un loro collegamento di pertinenza con il reato. All’Ufficio finanziario è stata richiesta invece l’eventuale adozione delle misure cautelari previste».

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