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Cronaca

Deborah Rizzato, 14 anni fa si spense il suo sorriso

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Aveva appena 25 anni quando venne uccisa dall’uomo che per anni era stato per lei un tormento. La lasciò senza vita davanti alla fabbrica di Trivero in frazione Fila dove lavorava. Era il 22 novembre del 2005, ieri sono passati 14 anni da allora.E qualcosa a livello di giustizia è cambiato. Ci sono più strumenti per tenere a bada le “bestie”, per denunciare, per intervenire e fermare la follia prima che si tramuti in sangue.

L’assassino, Emiliano Santangelo, non c’è più. Si tolse la vita in carcere.
Il ricordo di Deborah Rizzato è vivo. La sua storia ha in qualche modo dato la svolta alla giustizia sulla violenza sulle donne. Lei che aveva denunciato per anni le violenze e le botte subite si era trovata sempre sola. Era stata violentata da Santangelo quando era poco più di una ragazzina, l’aveva denunciato e la “Bestia” era andato in galera. Dopo tre anni però era di nuovo libero e per i successivi sette l’ha perseguitata in mogni modo, aggredita e minacciata. Diceva che era sua. Una ossessione che nessuno riusciva a fermare. Deborah e la sua famiglia avevano continuato a fare denunce su denunce, il reato di stalking all’epoca non aveva la stessa potenza che ha adesso. E Deborah si è trovata sola: venne investita davanti alla fabbrica alla mattina presto, lui la aspettava. Poi sceso dall’auto iniziò a pugnalarla lasciandola lì per terra. I carabinieri riuscirono a rintracciare la Bestia che si era dato alla fuga, venne arrestato e poi si uccise in carcere.

Questa stamattina alle 11 in piazza Italia a Mosso l’amministrazione comunale di Valdilana ricorderà le donne vittime di violenza. Il programma prevede l’inaugurazione di una panchina rossa, una esibizione danzante e il contributo dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Mosso.

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