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Cronaca

Cremato in Brasile Pietro Tallia

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A Criciùma, centro industriale del distretto di Santa Catarina, dove da qualche anno viveva, sono giunti i familiari, partiti appena appresa la tremenda notizia. Le ceneri resteranno in quel Paese che tanto amava.

E’ stato cremato in Brasile Pietro Tallia, 42 anni, imprenditore biellese, uno dei nipoti del fondatore dello storico Lanificio Fratelli Tallia di Delfino, morto mercoledi’ scorso. A Criciùma, centro industriale del distretto di Santa Catarina, dove da qualche anno viveva, sono giunti i familiari, partiti appena appresa la tremenda notizia. Le ceneri resteranno in quel Paese che tanto amava.

Pietro Tallia ha sempre vissuto a Biella, aveva iniziato la sua carriera all’interno del lanificio di famiglia con sede a Strona a dove era responsabile dei processi di produzione industriale e degli acquisti. Terminata questa esperienza si era trasferito in Brasile. Qui Tallia aveva continuato la sua attività imprenditoriale gestendo un residence con la sua compagna Camilla ed effettuando consulenze per un’azienda di materiale edile.

Aveva scelto il Sudamerica per la sua vita dove aveva conosciuto Camilla, dal loro amore era nato Giovanni Alberto, di appena un anno, chiamato non a caso prendendo in prestito il nome del fratello Giovanni, detto Nanni, a cui era legato. Pietro Tallia aveva trovato la sua dimensione in Brasile.  Era figlio di Stefano, uno dei tre figli del fondatore a Strona del lanificio Fratelli Tallia di Delfino, e di Marcella Delpiano.

La notizia della sua morte, come detto, si è sparsa in poco tempo. Sul suo profilo di Facebook in tanti lo hanno voluto ricordare con un messaggio. «Era un amante del mare e del sole Pietro e in Brasile aveva trovato il suo paradiso – scrive un amico -. Ci mancherà di certo».

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